4H A N ITA LT
con lieto animo e con parole di gratitudine dà Clemente VII;, il quale a' allegrava che- il suo nome andasse famoso e rispettato sino agli adusti lidi.affri-cani,dove ben rado è che penetri il nome degH europei, se veramente non sono in grandissima dignità: ma più s'allegrava che un Re di popoli ignoranti e semibarbari piegasse riverente innanzi •I ministro supremo¦ del Dio solo, del Dio di'pace e d'amore.
- Venuto frattanto il tempo del carnevale, per dar trattenimento aii signori ed ai gentiluomini di corate, furono fatti giuochi e feste per la città: e particolarmente nel palazzo pubblico furono eseguiti alcuni, terneamenti', in> uno de'quali Carlo Imperatore colla picca e collo, stocco volle combattere alla sbarra con Don Ferrante Gonzaga. Ed essendo amen-due,adorni di lucide armature, e di destrezza forniti e.di bell'ardimento cavalleresco, diedero infinito piacere ai Principi ed ai moltissimi personaggi cbe presenti vi si trovavano.
Al ^principiar della Quaresima il Pontefice, ai preghi di Cesare, creò Cardinale Stefano Gabriele Merino spagnuolo, Arcivéscovo di'Bari. — E tosto dopo, dopo .lunghi trattati e maturi ragionamenti, essendosi (per la conservazione della pace d'Italia) conchiusa lega fra il Pontefice e l'Imperatòrfe con Francesco Sforza Duca, {li,Milano, con-Alfonso Duca di Ferrara ^Federigo Duca' di Mantova, Alessandro Duca ,di Fiorenza, ed i Sanesi, e i Genovesi e quei di Lucca,, si part^ l'Imperatore da Bologna l'ultimo giorno .del,Febbraio, accompagnandolo undici Cardinali ed. ,i Magistrati di Bologna fin fuori la porta di San Fe— .lice: e, quivi 1 asci aro n lui, che drizzava a Genova-, di dove poi alla Spagna.—E ptima ohe Marzo fos9e a mezzo partì pur anche il Pontefice con tutta sua tCprte, lasciando in apparente pace e calma di spiritosi cittadini, sotto la legazione del Cardinal Cibo e dello storico Guicciardini, l'uno di gran cuore, l'altro di gran mente e destrezza per sostenere la .monarchia colle opere letterarie e colla vita civile.