Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (453/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (453/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOL O G NESI
   45'S
   Questo è segnale che le pompe presenti parve la cèdessero alle passate; ohè così sempre avviene di tutte le cose: fatte dapprima sono stupende; rinnovèllate
   sembrar» minori , o perchè 1' animo ne Bia sazio , o perchè non giudichi somme le ultime , compreso ancora della meraviglia che sperimentò per le prime, le quali tanto più gli parver grandi in quanto che furono inusitate per lui, e straordinarie per sè medesime.
   Che trattassero precisamente il Papa e 1* Imperatore a questa seconda volta che-insieme si abboccarono in Bologna, non è ben manifesto: si sa però che il dì del Natale fu da loro solennizzato con grande pompa; e così la festa, che chiuse coli'anno le bolognesi vicende.— Mutamenti di reggitori non avvennero nel i53a. Ebbe titolo di Legato nostro, come prima, il Cardinale Innocenzo Cibo, e ne sostenne le veci personalmente il dotto Guicciardini, di cui parecchie volte abbiamo fatto menzione.
   ANNO 1)1 CRISTO il>33.
   Neil'entrar dell'anno il Pontefice Clemente Vii:, che proseguiva a; tenere stanza in Bologna, ricevette un ambasciatore di David Re degli Abissinii e di Etiopia, il quale comunemente veniva chiamato (1 Prete Gianni. L' Ambasciatore apportò notizie ma-ravigliose intorno a que' paesi meridionali poco e inesattamente conosciuti adesso, e molto meno a que'giorni: oltre di che s'inchinò in nome del suo signore al romano Pontefice , dichiarandolo e riconoscendolo Vicario di Cristo. Della qual protestazione volendo offerirgli prove di fatto, mandò egli a Papa Medici una croce d'oro in regalo; la quale, benché non fosse di gran pregio in valore assoluto, era però degna di stima pel nuovo e mirabile artifizio ond' era lavorata. E questo dono fu accettato