Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (445/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (445/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI
   401
   ritornarsi nazione : perduta avendo la reggenza dei loro proprii interessi , non hanno più una storia propria, e le loro sciagure non sono che episodii nella storia delle altre nazioni. — Di fatto da questo tempo le cose di Bologna sono poche ed immutate per ben due secoli e mezzo ; elezioni di magistrati, pranzi bimestrali pei Gonfalonieri di Giustizia, rogazioni annuali, corsa di palio, festa della porchetta, sciupio di pane e di vino gittato al popolo che sei contende colle pugna e cogli urli: da questo tempo poche o nulle le cose politiche di Fiorenza, dove Nicolò Capponi nel 1527 era stato Gonfaloniere, poi Baldassarre Carducci e da ultimo Raffaele Girolami, che vide cader la Repubblica, cui succedettero i Duchi ed i Gran-Duchi di Casa Medici, indi per sempre gli stranieri ; perchè caduto il Ferrucci, il grande eroe di Gavignana sul Pistoiese, Ogni sentimento d'indipendenza ne'Fiorentini s' addormì , ed essi pure più non seppero che servire : da questo tempo anche Siena declinò dal governo proprio a quello d'altrui; soggiacque alla sferza degli Spagnuoli, poi a quella de'Francesi, e infine ad altre più irose, che le tolsero sangue ed esistenza sociale, e quasi appieno la disertarono di genti : da questo tempo Lucca, Genova e Venezia 1'un dì più che l'altro volsero al basso; nè a Lucca valse il Burlamacchi a tenerla in balia di popolo, chè divenne aristocratica; nè a Genova i Doria per sostenerne l'apparenza, chè soggiacque ai tedeschi ed a' francesi ; uè a Venezia i Dogi ed i Dieci, chè il Leone di san Marco piegò la cervice innanzi a stranii vessilli. — Ma tanto basti per l'introduzione ad un' epoca nuova italiana : vediamo pertanto le poche cose di Bologna ad anno por anno; e dove queste si colleghino colle principali d'Italia , tocchiamo ancora di passaggio gli avvenimenti meno scuri dell' intera Penisola.
   A Bologna ( mentre le cose passavano tranquille e senza mutamento) ritornò in quest'anno, Uberto Gambara, fratello di Veronica, che essendosi spedito