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ANNALI
trattenne a Castel Franco tanto che diede compì-mento e vigore alla donazione di Malta decretata in Bologna a favore dell'inclito ordine de'Cavalieri di Rodi, la qnale non aveA potuto segnar prima di partire da questa città, stantechè le visite ed i complimenti di continuo ne impedirono la formale sottoscrizione e pubblicità. In quel bolognese Castello dunque l'Imperatore appose la sovrana firma, e fece mettere il sigillo suo alla scrittura anzidetta, per corroborare così un tal suo dono libéralissimo. Compiuto avendo quest'atto colle legali formalità e consegnatolo alle mani del Bailivo Fra Antonio Bosio, l'Imperatore proseguì il cammino alla volta di Modena, dove avanti sera pervenne , e dove ricevuto era con onorevole accoglimento dal Duca Alfonso, in compagnia de' Principi suoi figliuoli , spiegando questi grande sontuosità e ricchezza nel ricevimento. A Modena due bolognesi, Canonici di san Petronio, deputati del Capitolo, erano spediti, anzi seguitarono l'incoronato Monarca sino a Mantova, per rammemorargli la pia e munifica disposizione sua dello ornar una cappella a san Maurizio dedicata, in conformità della sua sovrana promessa, e del modello presentato da valente Architetto, ad eternare la memoria della felicissima sua coronazione. I detti Canonici, all'opportuna occasione di pigliar congedo da Sua Maestà, passarono riverentemente all'ufficio di rappresentare come il Reggimento di Bologna , ed i Fabbricieri di san Petronio, a tale effetto avessero designato assistente alla esecuzione di essa cappella un Senatore bolognese, in virtù della promessa di lui, verbalmente accettata nel giorno ventisette Febbraio dalla municipale Magistratura, quando sta-va all'Augusta sua presenza in atto di congratularsi per la seguita coronazione. Il che inteso l'Imperatore , dimostrò nuovamente a parole d' aver assai gradito siffatta premura e sollecitudine; e soggiunse che avrebbe emesso un ordine in proposito e convenevole: laonde senza perder tempo quel Senatore, per la manifestata adesione di Sua Maestà andava
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