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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   In questo stesso dì predicando nella chiesa di san Petronio, ed alla presenza della Santità Sua e de1 Cardinali, quel Fra GiosefFo da Catania, che nello scorso anno aveva con tanto buon successo ........1 i contro il peccato dei-
   sollievo de' poveri per la descritta penuria di viveri ; egli stesso con tale eloquenza trattò del grave peccato della bestemmia, e fu sì efficace la predica sua, che indusse gli ascoltatori a gridar forte: Dio, Misericordia! perciò la Santità Sua e gli altri ascoltatori non poterono contener le lagrime per la commozione grandissima , che ai cuori di ognuno avevano prodotto le sue parole. Il Papa volle quindi che il Legato suo, ed il Reggimento della città pubblicassero un editto per contenere da sì enorme vizio i bestemmiatori. E il Frate predicatore fece inoltre vedere al radunato popolo una borsa con entro due mila scudi d'oro, i quali aveva ad esso fatti consegnare l'Augusto Carlo, per soddisfare in parte a que' poveri cittadini ed artieri, cui erano state tolte dai soldati imperiali delle robe senza il dovuto pagamento.
   Al dopo pranzo del mentovato giorno partirono da Bologna il Duca e la Duchessa di Savoia, accompagnati da' loro seguiti e da alquanti cortigiani cesarei, dopo aver fatte e ricevute per congedo quelle cerimonie che erano proprie della circostanza e convenienti ai riguardi dovuti a que' Serenissimi Principi. — Frattanto giunsero in questa città due ambasciatori di Enrico Vili. Re d'Inghilterra, mandati straordinariamente per significare, siccome correva pubblica voce, a Clemente VII. ed a Carlo V. aver egli presa la risoluzione di ripudiare Caterina d'Aragona sua moglie e zia dello Imperatore; per esser ella stata dapprima maritata, in Arturo fratello di lui, morto senza figliuoli, « per esser, come voleva Enrico, invalida la dispensa, di 6imil maritaggio, da Ginlio II. conceduta a fine di pubblico bene e di fermar in quel regno la pace ;
   carità del prossimo in
   v^