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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   Francesco Mazzola da Parma, quegli, che per la molta grazia delle sue figure dipinte, fu poscia appellato il Parmigianino. Stando egli dunque nella città nostra ad eseguire diversi lavori per committenti forestieri e bolognesi, egli pur invaghitosi di fare il ritratto al naturale dell'Augusto Cesare, andando talora a vederlo, specialmente a mensa, ed avendo ben concepita in mente la immagine di Cesare, senza ri trarlo presente al vero, in un quadro ad olio grandissimo il dipinse, aggiungendovi la fama che lo coronava, ed un fanciullo in forma d'Ercole piccolino, che gli porgeva il globo del mondo, quasi dandogliene dominio. Mostrava Francesco tale pittura a Papa Clemente, n'aveva lodi assai, e il consiglio di presentarla anche allo stesso Cesare : perciò volle eh' ei medesimo con 1' opera sua andasse (accompagnato da Monsignor Datario Vescovo di Vasona) allo Imperatore; il quale dopo aver ammirata la somiglianza della propria effigie e significato all' artista come gli fosse molto piaciuta, e come sarebbe di gradimento il possederla, fecegli conoscere esser desiderio che per lui si lasciasse ; ma Francesco, mal consigliato da un suo poco fedele o poco avveduto amico , non considerando che poteva siffatta pittura offerirgli cagione di sua buona fortuna, non la volle lasciare, e si scusò col dire che non era finita: e così quell' Imperatore non la ebbe, siccome aveva mostrato desiderio; ed il pittore non ottenne, qnal senza dubbio avrebbe pur ottenuto, il meritato guiderdone.
   L'anzidetto giorno (4Marzo) ottavo dall'incoronazione, diedesi da Carlo a tutti i Principi un sontuoso convito, dopo del quale ebbe luogo una cavalcata solenne. Un'ora innanzi sera, cioè sulle ventitré all' italiana, del detto giorno, entrava in Bologna la Duchessa di Savoia, Beatrice di Portogallo, cognata dello Imperatore, con isplendidissimo corteggio di belle donne e di gentiluomini, la quale venne onorevolmente incontrata, e ricevuta da Sua Mae-» stà, e dai Reverendissimi Cardinali Cibo e Medici,