Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (201/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (201/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI
   £01
   Frugale, modesto, ordinarissimo in tutto; straniero e riformatore non ebbe molti per avventura che gli facessero buon viso. Durò poco in soglio; e ciò forse per suo bene; chò vivendo più a lungo antivedeva egli (e lo diceva) come sua tiara in una corona di spine mutar si potesse.
   Giulio de*Medici successore di lui, e già cavaliere di Rodi, fu figlio postumo di quel Giuliano che i Passi tolsero di vita nel I4-7&» « cugino di Leon X., che lo aveva trasferito in vari vescovati, e principalmente in quello di Fiorenza lor culla, e che 1* ebbe fatto Cardinale, e spedito Legato per tutte le Romagne, e preposto al governo di Bologna , cui egli teneva un vicereggente temporale. Giulio prese nome di Clemente, ed assunse carattere di protettore delle scienze, delle lettere e dello arti, ed ebbe cura di aumentare la biblioteca del Vaticano con gran numero di volumi rioercati con molta /spasa. — Fu egli che approvò il nuovo istituto dei Teatini (i5a4); 6 durante il suo regno ebbero prinoipio gli ordini regolari de' Cappuccini, de' Riformati, de'Somaschi, dei Barnabiti e dei Gesuiti, Poi ebbe a contendere, per suo danno, con Carlo V» e con Francesco I., come a suo tempo vedremo.
   - E prima che si creasse Papa Giulio Medici, nel tempo di Sede Vacante il Sacro Collegio de' Cardinali j^vea mandato cinque mila scudi d'oro a Bologna , tolti dall' erario della Camera Apostolica, amnohò assoldando genti si mantenesse quieta la città del picciol Reno in tempo dell'interregno, e si conservasse alla devozione della Chiesa.
   Quando poi Papa Clemente fu salutato da tutte genti di cristianità, i bolognesi mandarono a lui ambasciatori, Alessandro Pepoli, Agamennone Grassi, Francesco Fantuzzi, Antonmaria Campeggi e Gasparo Armi, tutti del numero dei Quaranta, i quali prec.mtaronsi a Roma dinaozi a colui che fu già loro Legato , rendendogli la solita ubbidienza, e raccomandandogli la città di Bologna.
   Annoi. Boi. T. VI,