Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (200/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (200/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   3oo ANNALI
   Italia per lo Piemonte, passò il Ticino (i4 Settembre) drizzandosi contro di Milano. Ma Prospero Colonna, che studiando i prodi e sagaci uomini dell'antichità, aveva scelto per modello il cauto Fabio temporeggiatore , seppe con maravigliosa arte arrestare i progressi del francese, spossarlo con piccoli combattimenti, ed alla fine costringerlo a ritirarsi senz' aver data una battaglia.
   Nè questa sola sciagura incoglieva a Francesco I.— Il Contestabile di Borbone, il primo de'Principi del sangue francese , seguitato da molti signori , avea disertato il campo del suo monarca, ed era passato a Carlo V. Questi lo pose col Pescara alla testa di un esercito , che mandò poi nella Provenza, dove indarno cinse d'assedio la città di Marsiglia.
   Ed ecco, mentre forse non era chi '1 sospettasse nemmeno, mancare il Pontefice Adriano VI. (24 Settembre), il quale non avea pensato a porre modo con provvidenze e discipline sanitarie alla contagiosa malattia che tutta Roma affliggeva. A lui succedeva nel soglio (19 Novembre) quel famoso Cardinal Giulio de'Medici, eh'era stato yer tanto tempo Legato di tutta Romagna e spezialmente di Bologna, e che assumendo il più gran titolo che ad un uomo in terra sia donato, fu Clemente VII. Pontefice ottimo massimo. Quest'uomo, sotto il reggimento spirituale e temporale di Leon X. suo cugino, era salito in riputazione di abile ministro, mentre la prosperità durava ancora, e mentre non erano ancor esausti i tesori papali. Ma quando si vide in soglio, in povertà di tesori, in pericoli da ogni parte, allora ebbe a soffrire ogni sorta di sciagure, e si trovò più d' una volta a mal partito ridotto.
   Adriano (per dirne le ultime parole) fu sepolto con questo epitafio :
   QUI CIACE ADRIANO VI.
   CUI NULLA' TORNÒ PIÙ GRAVE CHE IL COMANDARE.
   L^OOQle