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ANNALI
furono costretti di tornare indietro : onde restò la torre in poter .di Leone ; e gli altri Marescotti perciò diventaron nemici de'fuorusciti tutti, tornando a stringere 1' amicizia coi fautori della parte ecclesiastica.
Fece anche l'assenza del Pontefice venire in pensiero ai Bentivoglio di tentare se potevano ritornare a Bologna ; e per questo fine si -servirono di tale occasione che essendosi accordato in que'tempi Francesco Maria Duca d'Urbino con la Chiesa e coi Fiorentini (i quali avevano perciò licenziato il Conto Guido Rangoni Condottiero di alcune compagnie di Svizzeri, poco amici degli Eoclesiastioi ) tentarono i Bentivoglio detto Conte Guido ohe volesse aiutarli perchè tornassero in Bologna: al che acconsentendo esso, volle prima far prova se jdìò si poteva fare di consentimento del Legato ; a cui egli perciò fece sapere , che desiderava per molte ragioni che i Bentivoglio fosser rimessi nella patria. Onde il Legato, per non farsi nemico al Conte Guido ed agli Svizzeri , dopo molti pensieri rispose che si contentava che i Bentivoglio facessero quanto era in poter loro per ritornare a Bologna; e ch'egli perciò scriverebbe al suo Vicelegato che non desse loro impedimento; ma con tutto ciò non voleva ch'egli si frammettesse in cosa veruna per dàr loro aiuto, acciocché non avesse a pensare il popolo di Bologna che gli fosso nemico.
E di tal tenore avendo scritto al Vicelegato, scrisse poi anche ad alcuni gentiluomini capi della parto ecclesiastica di pvere inteso che i Bentivoglio facevano gagliarde provvisioni per passare a Bologna: e perciò si mettessero essi ancora in ordine per conservare la città di Bologna a devozione di Santa Chiesa. — Avute le lettere del Legato, ed inteso che i Bentivoglio facevan grande apparecchio di gente per tornare alla patria, i capi della parte ecclesiastica, cioè i Pepoli, i Malvezzi, i Castelli, i Gozzadini, i Fantuzzi, i Manzuoli, i Cospi, i Caccia nemici, i Fo-scararì, i Lianori, i Guastavillani, i Vizani, nonché