BOLOGNESI
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quella mischia ucciso Gian Francesco di Virgilio Poeti, il quale stavasi coi Marsili per essere in discordia con suo padre. Furono anche feriti alcuni altri di quella medesima parte, restandone ferito solamente uno dell' altra.
Ma durò poco quel contrasto ; chè se durava niente troppo, sarebbe seguito qualche grande uccisione frai cittadini : perciocché avendo inteso Cristoforo Ariosti come passavano le cose, aveva dato la cura ad Alessandro, detto Spinazzo de'Chiari e ad Agamennone Zanesi che conducessero trecento uomini armati eh' egli aveva già messo all' ordine per soccorrere i Bentivoleschi. Ma non essendo arrivati in tempo , tornaron tutti alle case loro.
Cessato il romore, il Vicelegato , parte con parole amorevoli e parte coli' autorità, operò di modo, che fece far tregua per sei mesi trai Marescotti ed i Poeti, onde ognuno depose le armi per ordine di esso Vicelegato; il quale avendo poi fatto carcerare Agamennone e Spinazzo, li fece appendere per la gola, con dispiacere e dispetto di tutto il popolo, perciocché erano tenuti per soldati molto valorosi, ed avevano nei tempi addietro fatto gran benefizio alla patria quando gli Spagpuoli vi diedero l'assalto.
Intanto morì Ercole Marescotti per le ferite avute dal Poeti : onde i figliuoli di esso Ercole non volendo passare senza vendetta la morte del padre, facevano gran preparamento per assalire i nemici loro: la quale cosa intendendo il detto Vicelegato, mandò il Bargello a pigliare tutte le armi ch'erano in casa loro. Ma non perciò fu impedito a Leone figliuolo di Ercole , che non uccidesse due servitori di Virgilio Poeti , che a caso gli vennero innanzi. Per la qual cosa venuto in ira il Vicelegato , mandò gli sbirri a Confortino, dove i Marescotti aveano villa e poderi, pensando di trovarvi Leone. Ma non avendovi le guardie trovato che Lanfranco ed Agamennone , figliuoli di Galeazzo il giovine , li trassero prigioni a Bologna, avendo atterrata prima la torre di Confortino, la quale era de'Marescotti.