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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   ni
   in gran parte dall'influenza della Sede Romana, sottometteva la nomina de' benefìzi all' approvazione del Re, proibiva il pagamento delle annate e di altre tasse alla corte di Roma. Quindi è, che non ostante l'autorità degli avvocati della Romana Sede, i quali asserivano od insinuavano che que' canoni erano stati abrogati dai successivi Monarchi, e particolarmente da Luigi XI. e da Luigi XII., i diritti del Clero francese sotto la prammatica sanzione erano considerati ancora come se fossero in pieno vigore, dell'agitare questa importante quistione, l'oggetto di Francesco non era solo di ottenere una formale concessione della giurisdizione esercitata dai Monarchi francesi negli affari ecclesiastici del Regno; ma di trasferire altresì alla corona alcuni di que' privilegi che erano stati reclamati ed esercitati dal Clero francese, e di investire il Re di un diritto a quelle presentazioni ai benefizi ecclesiastici, che erano state per lo addietro in potere della Sede Romana. Dall' altro canto Leone non era meno acceso di definire un negozio, che avea renduti inutili tutti gli sforzi de' suoi predecessori, e di abolire un codice di leggi il quale era stato per tanto tempo riguardato come un obbrobrio della Chiesa. E benché le pretensioni del Re oltrepassassero i termini della prammatica sanzione, tuttavia, siccome la distruzione di quel sistema rovesciato avrebbe l'indipendenza del Clero francese, e siccome i diritti del Sovrano dovevano esercitarsi sotto 1' espressa sanzione della Santa Sede , e non in diretta opposizione alla sua autorità ( come era stato fatto in addietro ) , così il Pontefice volonterosamente prestò orecchio alle rimostranze del Re su quest' oggetto, e la discussione fu presto cessata con vicendevole soddisfazione. Si vide quindi convenuto, che la prammatica sanzione sarebbe abolita in termini positivi , tanto dal Papa quanto dal Re, ma che i principali provvedimenti , e le immunità portate dalla medesima risorgerebbero , e sarebbono anche estese da un atto contemporaneo , il quale investirebbe