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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   annali
   nominare a cagion d'elogio Marcantonio Raimondi, l'incisor prediletto di Raffaello da Urbino; il Costa, tutti i Francia, il Tamarocci,ed il divino Chioda-rolo. Giovanni adunque colla munificenza fu il promotore dell' eccellenza di costoro , perchè le arti sono simili a delicato virgulto, che trascurato dall'agricoltore perisce o cresce debolissimo, e curato invece con amore ed assiduità, riesce vigoroso e fruttifero albero, della più florida apparenza e del più profittevole risultamento. — Insomma il Bentivoglio fu per Bologna ciò che Lorenzo per la città di Dante, ciò che Leon X. pe'Romani, e Pietro il Grande per Pietroburgo, e Carlomagncr per la Francia, ed Enrico IV. per Parigi. Il Beltraffio e Raffaello compiranno l'elogio di Giovanni. — Or dica Bologna, dicano gli uomini giusti; dica l'Italia tutta se Giovanni Bentivoglio fece più. bene che male, e se meritava la trista sorte che sciaguratamente gl'incolse.—E fuvvi chi tacciollo di tiranno ? E questo titolo d' obbrobrio gli fu dato persino nelle monete ? Ahi quanto male le passioni fan giudicar degli uomini !
   Dicemmo che il Bentivoglio periclitante andò di Bologna (a Novembre).— Egli aspettavano il segno dai francesi ; e allor che il diedero, uscì da Porta san Mammolo , dove trovò 1' Allegre, Galeazzo Visconti e An.tommaria Pallavicini, con ottocento cavalieri, che il condussero attraverso il campo francese , e gli furono scorta a Busseto. Partito egli, furono stimate le sue possessioni ed i suoi palazzi, e al dire del Ghirardacci vennero trovati del valore di 65o,ooo lire di Bologna , come dall' istrumento con inventario allor compilato. Dice poi lo stesso autore eh' egli aveva nel bolognese 20,000 ducati annuali di rendite, e 10,000 lire di Bologna di profìtti straordinari dalle comunità, da alcuni cittadini e da'Giudei.— Ma Giuseppe Guidicini, uomo esatto nel raccogliere le notizie degli andati tempi, dice che esamiuò l'inventario stesso, e trovò che Giovanni possedeva nel bolognese per 521,826 lire; che