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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOL OGNESI
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   aver deliberato di pigliare le armi per la difesa di Bologna, se il Pontefice non cedeva prima loro le ragioni pertinenti alla chiesa di Faenza. Ma la natura del Pontefice impaziente e precipitosa cercò , con tra tutte le difficultà e opposizioni, con modi impetuosi di conseguire il desiderio ; perchè chiamati i Cardinali in concistoro, giustificata la cagione che lo moveva a desiderare di liberare dai tiranni le città di Bologna e di Perugia, membri tanto nobili e tanto importanti a quella sedia, significò voler andare personalmente, affermando che oltre alle forze proprie avrebbe aiuto dal Re di Francia, dai fiorentini e da molti altri potentati d'Italia ; nè Dio giusto Signore essere per abbandonare chi aiutava la chiesa sua. — Queste parole furono riferite a Lodovico, il quale si rise che Papa Giulio si promettesse assistenza da lui senza certezza; nè si accorgeva che questa impetuosa deliberazione lo costringeva , o a venire in manifesta controversia con lui, o a concedergli, contra la propria volontà, le genti sue.
   Giulio, insofferente di dimora, nè gli aiuti, nè la risposta del Re francese aspettò; e mosse di Roma ( 27 Agosto ) con ventiquattro Cardinali e quattrocento uomini d' arme, per compiere il conquisto, quand'anche montar dovesse sulla breccia tra le fumanti macerie, e ad aprir s'avesse la strada a furia d' assalti d'artiglieria. Assai giovò la precipitazione al suo disegno, ch'era a que'giorni sì arduo e pericoloso da non tentarsi nè addurre a fine se non dall'ardimento di lui.—Ma il segretario fiorentino ci mostri meglio il gran valore ohe guidò Giulio Pontefice. — „ Papa Giulio ( dice egli ) procedè in ogni sua azione impetuosamente, e trovò tanto i tempi e le cose conformi a quel suo modo di procedere, che sempre sortì felice fine. Considerate la prima impresa ( ed or ora la vedremo ) che fece di Bologna, vivendo ancora messer Giovanni Bentivoglio. I Veneziani non se ne contentavano, il Re di Spagna similmente con la Francia aveva a ragionare