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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   476 annali
   N'ebbe parecchie fortezze: Imola e Forlì tornarono alla Chiesa. — Ma sembrava a Giulio d'intorpidire in ozio riprovevole se non maturava alcuna impresa memoranda. E fissò suo pensiero sopra Perugia e Bologna : nè vi era forza che potesse distoglierlo dai suoi divisamenti. Giampaolo Baglione in Perugia, sgombravasi la strada al sovrano potere coli' uccisione de'cugini e dei nipoti; ed ora con mano ferma teneva le redini del governo. La turpe sua vita aveva colma la città di ribrezzo. Le confìscazioni, i bandi che ordinava a suo talento , ebbero piena Roma e la corte di esuli. Il Papa sapevalo, e sperava di porre un fine alla tirannide del Baglioni. Ma costui teneva a soldo degli eserciti troppo numerosi e troppo agguerriti; Perugia era munitissima fra quante città si trovavano negli stati della Chiesa. Perciò Papa Giulio tardò sue gesta sopra Perugia, aspettando maggior raccolta d'armati e di danaro; ed alleanze e sostegni maggiori.
   A Bologna adunque pensò rivolgere i suoi drappelli. Giovanni Ben ti voglio, che vi teneva il primato da quarantanni, discendeva da una famiglia che ebbe già dato alla patria quattro potenti, e come a dire signori. I cittadini vedevano in lui quasi ereditario diritto, che traeva maggior saldezza dalla propria politica, dal voler del Senato, dal voto universale e dalle concessioni de' Pontefici. Difatto il concordato di Martino IV. con Bologna fu confermato da Calisto III., da Pio II. e da Paolo III.; ed i privilegi da questo Pontefice conceduti ai Bentivoglio avevano ottenuta la sanzione di Sisto IV. nel mille e quattro cento settantuno , d'Innocenzo VIII. nel mille e quattro cento ottantaquattro , di Alessau-dro VI. nel mille e quattro cento novantadue , e dello stesso Giulio li. nel mille e cinquecentotre 1' ultimo giorno di Novembre. La città di cui reggeva le sorti il Bentivoglio, pel concordato con Papa Nicolò V. e co'suoi successori, doveva governarsi dai proprii maestrali, e da un Legato o Governatore del Papa; ma la preponderanza di Giovanni cotanto