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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   44*
   ANNALI
   negli annali delle arti felsinee; anzi oso dire la più bella pagina, quella del risorgimento delle arti, che avanzavano rapidissime a quel punto di perfezione cui Francesco Raibolini seppe solo inalzarle sino al 1517: dopo il qual tempo poco o nulla progredirono in Bologna nella prima metà del sestodecimo secolo ; poi nell' altra gonfiarono in mestier di pratica , in naturalismo, in negligenza, in manierismo falsissimo, da cui tentarono indarno di riscattarle pienamente i Carnicci ; i quali ebber forza ed ingegno per sollevare le arti nostre, cadute in basso sotto il pennello del Sabattini, dei Procaccini, del Fontana, del Calvart, del Cremonini e talvolta ancora del Cesi, ma che non giunsero mai più a ripristinarle nell' antica purezza , e nell' antica santità cattolica, cui tratto tratto pervennero soltanto essi, e più sovente il Domenichino, e quel miracolo di Guido soprammodo. — Ma quelle storie di santa Cecilia, onde la mia digressione ha tratto motivo, deh non si lascino perire con nostra ignominia ; sicché tali opere di tanta gloria bolognese, di tanta munificenza di Giovanni, di tante cure de'proavi, abbiansi per colpa de' nipoti perpetuamente a compiangere , senza la minima speranza che più ritornino alla vita, e col dispiacere che sol ne resti alcuna idea dell'insieme nei litografici contorni dal nostro Canuti pubblicati.
   ANNO DI CRISTO IS06.
   . Se mai vi fu anno ricco di avvenimenti anzi di mutamenti totali nello stato di Bologna, egli è quello di cui veniamo ora ad esporre le cose. È l'anno nel quale cangiò pienamente la sorte di quel Giovanni Bentivoglio che fu veduto per otto lustri presiedere alla politica della sua patria, con titolo ai moderatore e con autorità poco meno che di principe. Ma perchè appunto molte e grandi cose avremo