470
ANNALI
Nel Dicembre poi, venendo a Bologna un corriere fiorentino, fu assalito da parecchi malfattori in sulla via presso Loiano, e tratto in una macchia di boscaglia, lo spogliarono delle vesti, del denaro e di tutt' altro che aveva, nonché della mula che cavalcava ; e lui lasciarono cadavere in sulla via. Ma chi fa male aspetti male. Il Senato mandò guardie in traccia degli assassini, tre de* quali furono presi e condotti a Bologna, e in capo a pochi giorni vennero appesi per la gola in sulla piazza maggiore.
Nè qui taceremo come Giovanni Bentivoglio, per ringraziare in modo solenne e duraturo chi tutto può e tutto regge, perchè salvato l'avesse da tanti tanti mali onde corse pericolo, e tratto lo avesse di calamità, volle che la chiesa di santa Cecilia fosse restaurata e dipinta con alcune storie, che pure in oggi vi si veggono, ma ridotte in cattivo stato, e per opera del tempo e per incuria degli uomini. Questa chiesa di santa Cecilia fu fatta accorciare e voltare per volontà ed a spese di Giovanni , coli' opera di Gaspare Nadi. E perchè i Frati Eremitani avevano ceduto a lui una parte di essa chiesa, fino da quando ampliò e ridusse a termine la sua cappella magnifica in san Giacomo , così, come narra il Barbieri nel suo manoscritto sulle chiese di Bologna, fece Giovanni costruire il bel portico lungo il fianco della chiesa de' Frati e lo protrasse ancora lungo quello di santa Cecilia, delie cui pitture toccheremo qui brevemente.
Al Francia o Raibolini , al famoso capo scuola dell' aureo secolo, al gran maestro bolognese ( checché si voglia dell'origine di lui) commise Giovanni la direzione dell'opera ; e quegli la condusse in breve tempo insieme a'suoi scolari e cooperatori, Giacomo Francia, Lorenzo Costa , Amico Aspertini, Cesare Tamarocci e Giammaria Chiodarolo. La prima storia fu dipinta dal maestro sullodato, che vi rappresentò con arte purissima e squisita Cecilia e Valeriano promessi sposi coli' anello, alla presenza del sacerdote, di parenti e d' amici. La seoonda storia fu dipinta