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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   463
   nel taonistero del Corpus Domini, né più tornossi al palazzo finché la torre non fu mozza di tutta la cima che accennava a ruina.
   Fu pure.in quest'anno grandissima carestia, sicché il Senato sbandi forestieri ed ebrei da Bologna e dal contado sótto pena di tre tratti di corda; poi levò ogni gravezza a chiunque avesse introdotto grano e marzatelli in città; onde molti allettati dal guadagno e dalla esenzione delle gabelle , condussero frumento in Bologna, e in questo modo fu mitigata la comune calamità. — Ma siccome , o corra fertile o sterile 1'anno, sempre fra i ricchi é dovizia, così avvenne che Giovanni Bentivoglio pensasse frattanto a tutt'altro che a carestia, cioè a celebrare le nozze già promesse e stabilite fra il suo bellicoso figliuolo Ermete e Giacoma di Giulio Orsini. Giungeva la sposa in Bologna (i3 Ottobre) accompagnata da Alessandro Bentivoglio, che era andato a Roma per riceverla, e che da Roma la condusse a Bologna. Uno stuolo di matrone e di gentiluomini ricevettero la giovine alla porta di strada Stefano per dove entrò, e le fece scorta fino al palazzo Bentivoglio , dove le feste incominciarono , e non mancarono i doni soliti ad offerirsi in tali circostanze ; e i cittadini e le compagnie delle Arti recarono commestibili, denari e gioie. — E qui torna in acconcio il notare come le nozze stabilite fra Costanzo di Annibale II. Bentivoglio e la sorella del Cardinal Borgia, fin quando nel Dicembre del i5oa fu trattata la pace fra il Bentivoglio e il Valentino, non avessero altrimenti effetto : imperciocché la caduta dei Borgia fu cagione che non venissero celebrate ; che la ,politica le avea stabilite, ed essa le disciolse. — Le feste per le nozze di Ermete colla Orsini furono, tramutate in lutto; perchè il dì seguente a quello del matrimonio, pervenne a Bologna la notizia funerea della perdita di Francesca Bentivoglio figliuola di Giovanni, strumento di morte del primo marito Galeotto Manfredi, e di presente mari** tata col Conte Guido Torelli. Perciò le incominciate