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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   Paadolfo Mal atesti, e tutti di casa Vitellesca giungere a Bologna, dove Giovanni Beoti voglio lietamente li ricevette ; quel Giovanni che sempre vestiva di color morello, e che ora, ricevuta la notizia dell'altrui morte, anziché mettersi a lutto indossò abiti magnifici di rosato colore.— In Bologna pertanto si diedero gli alleati signorotti a far colta d'armati, e mossero per ricuperare le perdute lor terre. A Pandolfo il Bentivoglio diede cavalieri e j fanti, pei quali in Rimini potè nuovamente ricon- , dursi. Ritornarono i Vitelli a Città di Castello ; lo Sforza venne accolto in Pesaro ; nei lor castelli gli Orsini; in Perugia Giampaolo Baglioni. Iacopo d'Ap- -piano fu richiamato a Piombino, a Camerino i Va- , xano, a Senigallia i Feltresi. Antonio Ordelaffi ricuperò Forlì , Pandolfo Petrucci rientrò Signore di Siena. Anche Galeazzo Riario, a riavere il dominio d'Imola, ricorse al Bentivoglio per ottenere combattitori, e gli propose parentela, sposando una tenera , giovinetta, figliuola d'Annibale figlio suo. Avuto da Giovanni buon drappello d'armati, mosse contra la città, nella speranza che gli abitanti gli schiudessero le porte. Guido Vaini e Giovanni Sassatelli tenevano divisa Imola in due partiti: quegli, Ghibellino, parteggiava pel Riario; questi, Guelfo, per la Chiesa. Dal Sassatelli, conosciuto il pericolo , furono messi in arme i Guelfi , occupato il palazzo, custodite le porte. Guido ordinò i suoi seguaci, trasse dalla Cattedrale un aureo stendardo che Caterina Sforza vi pose ; al lor cospetto lo spiegò, e gridò ad alta voce, viva Galeazzo Riario. Tutti del partito ripeterono quel grido ; mentre i Guelfi dal canto loro sclamavano pubblicamente, viva la Chiesa. Fu questo un grido di guerra: imperciocché come cani rabbiosi corsero ad attaccarsi, e volsero contra i petti dei lor cittadini quei ferri che serbar dovevano a difesa comune. Assai de' Ghihellini furono spenti, altri cacciati, talché Galeazzo dovette cessar dall' impresa. Né gli valse che il Bentivoglio con tre mila combattenti e con molte bande di cavalli
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