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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   gli equipaggi dissipati e presi dai vincitori esaltanti.— Ahi sciagura per Lodovico Re e pe'suoi signorotti protetti ! Dolentissimo fu egli del perduto reame , sdegnato della frode spagnuola che gliel rapì : onde si diede subitamente ad allestire poderosi eserciti per rivendicarsi in signoria; ed a Lodovico de la Tremonille affidò l'impero de'suoi prodi. Gli Svizzeri accorsero ad ingrossar le schiere del francese: i Fiorentini, i Sanesi, i signori di Ferrara, di
   Mantova e di Bologna vi mandarono armigeri. For-
   o
   midabile era 1* esercito di Lodovico Re , numerosa la flotta: ma le pioggie d'autunno, le inondazioni degli accampamenti, malattie pestilenziali e la costanza spagnuola prevalsero. Morto il fiore de'guerrieri , furono scorati i superstiti. Gonzalvo passò il Garigliano, assaltò e finì di struggere l'esercito francese: talché fra questo e il venturo anno, e Napoli e la Sicilia furono spagnuoli possedimenti.
   Ma quando meglio pareva fermo nella potenza il Duca Borgia , e quando il Papa di conquiste e di tregue andava lieto, ecco, per isbaglio d'uno scalco , tracannata mortai bevanda e dal Pontefice , e da Cesare di Valentino e da parecchi Porporati venuti a un convito di Papa Borgia: sicché, cui doveva soccomberne fu salvo, e cui scamparla ne morì. E morì il più vecchio e più debole, Alessandro VI.— Cesare sfuggito alla morte , orbato del sostegno di sua grandezza , fatto infermiccio , avvilito , le conquistate signorie in brev'ora perdè. Prigione di Papa Giulio, poi nelle Spagne confinato, finì suoi giorni battagliando, e chiuse con gloria quella vita ch'ebbe contaminata con crudeltà e con insidie. Ma tutto questo vedremo più tardi ne* nostri annali , se la .
   materia ce ne presenti occasione. Intanto osserviamo le principali cose avvenute per la morte d'Alessandro, e quelle soprammodo che allo Stato cfi^Bòlo-gna appartengono.
   Non appena si furono divulgate le notizie Pellai morte d'Alessandro e del pericolo corso dal;Valentino, ecco Bartolommeo Orsini, GiQvanni tìforaa,
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