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ANNALI
Ni molto tempo perdé nel condurli, Chè il traditor di Fermo, e VitelJoazo, E quell' Orsln che tanto amici furli, Nelle tue insidie presto dier di cozzo, Dove l'Orso lasciò più d'una zampa , Ed al Vitel fu l'altro corno mozzo.
£ profittando il Valentino del terrore che destò ne* cuori de' signorotti, e soprammodo del Bentivo*
Slio, così nefanda strage, minacciò Perugia e Città i Castello, che gli si diedero a discrezione; scacciò da Siena Pandolfo Petracci ; e si accinse poscia a sterminar del tutto gli Orsini.
Aveva chiesto il Valentino ai bolognesi, quando condusse 1' oste ai danni di Siena, cento uomini d' arme e dugento cavalleggieri ; ma ai preghi di Girolamo Sampieri senatore condiscese d'aver soltanto cinquanta lance e cento balestrieri a cavallo, dei quali fu capitano Antonio Volta. Dovevano queste genti attraversare pel fiorentino ; e il Machiavelli, per obbedire a Cesare, ne richiese la signoria della sua patria. Nel qual tempo Giovanni Bentivoglio , cui la carneficina di Senigallia orror profondo ispirò, troppo temeva d'un tradimento dal Duca di Valentino, troppo sospettava che di quell'armi si giovasse il Borgia a danno fatale di lui; il perchè fortemente instava acciocché il Duca ratificasse 1' accordo da qualche tempo progettato, e Carlo Grati stando in Roma ne sollecitava Alessandro. Finalmente i Sedici {^Gennaio) ebbero annunzio della sanzione da sì lungo tempo desiderata, ed ordinarono che per tre giorni pubbliche feste si facessero. Qualche dì più tardi Tommaso Gren-goli recò a Bologna due Bolle pontificie, che confermavano il trattato, ed i diritti, e i privilegi della città : confermavano le capitolazioni frai bolognesi e Nicolò V., Calisto III., Paolo II. spezialmente, e Sisto IV. ed Innocenzo Vili, ed altri Papi protettori di Bologna. Le quali due Bolle erano state scritta