44*
annali
sia marito alla sorella del Cardinale Borgia. Confermi Alessandro VI. i Capitoli e i Privilegi tutti di messer Giovanni e di Bologna. Per otto anni il Valentino prenda a condotta i Bentivoglio con cento lance , e gli stipendii annualmente con dodicimila ducati. Il Re di Francia, la Signoria di Firenze, il Duca di Ferrara siano mallevadori del trattato: questo per tre mesi a tutti ignoto.
Erano tali condizioni a dir vero assai gravi al Bentivoglio: non quali però le avrebbe desiderate il Valentino, cui rodea l'animo di non far soggetta Bologna. Ed ecco in proposito le parole del Segretario fiorentino alla Signoria della sua patria : „ Per la presente mi occorre significare a Vostre Signorie come questa sera ( a Dicembre ) col nome di Dio si sono fermi concbiusi i capitoli fra 1' Eccellenza di questo Principe e Messer Giovanni Bentivoglio ; la quale nuova perchè mi pare da essere desiderata da Vostre Signorie , la significo a quelle per uomo espresso, perchè oltre agli altri beni che ne può sperare cotesta città , ci conosco questo , e da non estimarlo pooo, il quale è che questo Duca si cominci ad avvezzare a tenersi delle voglie, e che conosca come la fortuna non gliele dà tutte vinte: il che lo farà più. facile ad ogni proposito cui lo volessimo tirare. „
Anton Galeazzo Bentivoglio e il Viceduca di Romagna, recarono a Bologna le convenzioni in Imola stabilite e dettate: Giovanni ratifìcolle, quindi per Carlo Grati e Mino Rossi, poi per Alessandro Bot-trigari le inviò ad Alessandro VI. affinchè venissero confermate; come pure dal Duoa.—Ma il Pontefice, prima di dar la sanzione , voleva la desse Cesare, e questi temporeggiava. Un tale indugio metteva sospetto nel Bentivoglio, che temendo vi covasse un arcano per lui funesto , spediva in Imola frattanto fidati esploratori. Quand' ecco una notte recarsi a lui Ercole Bentivoglio, e narrargli come uno sconosciuto era ito poc' anzi a visitarlo , e narrato avevagli con detti misteriosi come un vicino pericolo