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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   francesi erano giunti da Milano al Panaro, ed al Senato bolognese dimandavano il passaggio per andarsene ad Imola. Il reggimento non osò negarlo ; ma rispondeva ai comandanti dell' esercito passassero pure; non volere il Senato eotrar mallevadore di nessune verso d' un impeto di popolo ; tanto à cittadini erano inaspriti contro il Duca. Il perchè que'francesi credettero miglior consiglio di non toor care Bologna, e deviando di cammino, tennero strada pel Ferrarese e furono al Duca. —La poca gente che Annibale aveva seco a Castel san Pietro era inutile oggi mai, vuoi in pace, vuoi in guerra: la ricondusse dunque a Bologna, per maggior forza della patria , in cui difesa altri soldati rnercenarii cercò Giovanni, e cento uomini d'arme ebbe dal Gonzaga suo genero; sì poca fede si poneva nelle parole di pace del Duca Borgia!
   Ed ecco intanto frapporsi ostacoli non pochi ad essa pace. Il Borgia voleva non pur Giovanni sciolto da Vitellozzo e dagli Orsini; ma pretendeva inoltre che movesse contro di loro: gli armigeri che il Bentivoglio doveva dargli, avesser paga da lui, e non da Cesare: Giovanni gli desse quarantamila ducati in parecchi mesi, o novemila ogni anno. Giovanni si scusava, allegando la convenzione fatta coi federati , dalla quale però si terrebbe sciolto ove il Re francese lo comandasse : le paghe voleva fosser almeno divise: l'ultimo capitolo ricusava.— Ma gli armamenti del Duca, che trasparir lasciavano qualche segreto disegno, mentre in apparenza ritenevasi ogni cosa pacificata, spronavano il Bentivoglio a con-chiodere 1* accordo. 11 Valentino vi era mosso dal Duca di Ferrara ; sicché il patto fu sottoscritto in Imola (a Dicembre), dopo quaranta e più giorni di negoziato. Eccone l'essenza: fra il Duca di Romagna, Giovanni Bentivoglio e il Senato di Bologna perpetua pace. Comuni gli amici, gì' inimici comuni. A Cesare cent'uomini d'arme e dugento balestrieri a cavallo, per un anno, assoldati dal Bentivoglio. Costanzo d'Annibale di Giovanni Bentivoglio
   Annal. Boi. T. V.
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