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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   439
   dugento cavalleggieri, di cinquecento fanti. — Non obbedirono quei duci: Pergola e Fossombrooe assalir volevano: ma presso Cagli, colti da Vitellozzo e dagli Orsini, Ugo cadde prigione, Michele si pose in, fuga, le loro genti furono rotte e diaperse. Se i confederati allora s'avanzavano, se i bolognesi dall'opposta parte incalzavano il Borgia, potevano sperare grandi risultamenti ; e 1' audace promessa fatta da Vitellozzo alla dieta, cioè che il Valentino in men d'un anno sarebbe o morto, o prigione, o cacciato d'Italia, poteva forse avverarsi. Ma i collegati, o si stettero per timor di Francia, o l'opportuno momento non sepper cogliere ; e guai all' uomo di guerra cui manca tale scienza !
   Questo temporeggiare diede agio al Duca Borgia : terribile agio! Ei conosceva ad eccellenza ogni strattagemma guerresco, e il Machiavello, ohe stavagli a fianco, poteva de' nuovi suggerirgliene. E perchè difatto le lance spezzate che da più luoghi traeva il Borgia ai proprii stipendi ne accrescevan di poco le forze, e perchè il signore di Chaumon coi cavalieri francesi e tremila svizzeri assoldati non giungevano ancora ; così egli con blandizie e con promesse , accusando sè medesimo provocatore della sommossa de' condottieri, trattò con loro di pace. Gl'incauti capitani prestaron fede alle protestazioni di lui, e vennero poi trascinati in que'tranelli che. con iscaltri mezzi ebbe ora disposti. E fu fatta una convenzione ( 28 Ottobre ) per cui doveva dimentif carsi il passato , riconfermarsi il soldo ai capitani, che assisterebbero lui per iscacciare nuovamente i Feltresi ed i Varano ritornati in seggio, senza però che di persona andasser eglino all' eseroito.
   In questo trattato non era compreso Giovanni Ben: ti voglio, che il Borgia voleva disunito dai collegati, temendo troppo la loro comunanza d'interessi. Però non ricusava patteggiare partitamente col Bentivoglio ; e un certo Tommaso Spinelli cominciò fra Giovanni e Cesare le negoziazioni, e più volte da Bologna recossi ad Imola, da Imola a Bologna,