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ANNALI
in esso eh' egli sarebbe stato pronto ad ubbidire al Pontefice, ma che il volere dei magistrati e del popolo , il perìcolo della propria vita e de' figliuoli vietavano a loro di recarsi a piè d'Alessandro.
Giacomo Bovio pertanto ed Alessandro Paltroni ebbero carioo di portare a Papa Borgia la protestazione di Giovanni. Frattanto gli Anziani, i Gonfalonieri , i Massari, a dimostrare maggior affetto al Bentivoglio, recaronsi al Commissario che ebbe recato il Breve del Pontefice, e gli esposero come il popolo di Bologna avesse vietato ai Bentivogli ed a qualunque del Senato di gire a Roma: anzi intendesse che chiunque obbedisca alla chiamata , perdesse gli averi, la libertà e la vita pur anohe, ostinandosi a resistere. Egli dunque, Commissario Pontificio , pregasse il Pontefioe a lasciar godere i bolognesi della pace e dello stato di che fruivano, assicurandolo che mai non avrebber frante le convenzioni già fatte.
Scorsero alcuni giorni, e il Commissario non partiva: anzi recavasi al cospetto dei Sedici, e proponeva loro un mezzo a tentarsi per pacificare il Valentino: chè, pago lui, pago pure sarebbe il Papa. Offerissero a tal fine i bolognesi danaro al Duca, secondo l'importanza del negozio e la qualità del personaggio. Strana proposta, che mosse a dispetto i senatori: imperciocché col denaro s'acorescevan le forze del Valentino e le loro diminuivano: ond'era come un prestar le armi all'inimico perchè corresse a sconfiggerli. Risposero pertanto i Senatori di aver rimessa l'autorità della cosa nei Gonfalonieri e nei Massari : a loro ne chiedesse, prevalere l'autorità loro, perchè la forza principale consisteva nel loro voto e nelle compagnie che sotto i vessilli raccoglievano. A questi si volse il Commissario, e rinnovò la proposta, con istudiate ragioni, con parole destre e che, tendevano a persuadere: ma Gonfalonieri e Massari nettamente gli dissero ohe non avrebber dato un danaro; sì poco temevano l'indignazione del Duca. Anzi soggiunsero, intimare a lui