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ANNALI
la dizione del Borgia, ed a quella dèi bolognesi spontaneamente ritornò.
Quando 1' Orsini trattò le cose del Duca e quelle de'bolognesi, alcune puranche di particolari fra Ini e il Bentivoglio ne dispose; e spezialmente ohe Giacoma figliuola di Giulio, fratello di lui , venisse moglie a Bologna dèi feroce Ermes od Ermete Bentivoglio , del quale avremo purtroppo a far paròla non una ma più volte fra breve. — Ciò stabilito l'Oratore si ritornò al Valentino » seguendolo un Bottrigari , un Marsili , un Ranuzzi , acciocché il patto venisse dal Duca confirmatò ; il quale patto 'venne poi in Bologna proclamato dai banditori, eòa diversa accoglienza, secondochè diversamente la pensavano gl'individui. —E di tutti questi avvenimenti •Borgiani cantò nel primo Decennale delle cose d'itt-lia in qóesto modo il fiorentino Segretario :
P Duca Valentin la Véla sua
£ con tue genti fé* mirabil opra
Espugnando Faenza in tempo curto j E mandando Romagna sottosopra.
Sehdo da poi sopra Bologna surto, Con gran fatica la sega sostenne La violenza di sue genti e l'urto.
Ma lasciamo alquanto il Valentino, ed alle genti * principali di Felsina ritorniamo.—Era il Bentivoglio male accetto a molti nobili bolognesi, e soprammodo ai Marescotti; perchè dovendo egli la sua grandezza al generoso Galeazzo, che fu strumento principale della fortuna Bentivolesca dial J44* (mentre poteva salire al seggio della patria, e non -volle, e vi pofee Annibale e Sante e Giovanni, tutti -Bentivoglio), non solamente Giovanni si mostrava .poco grato al geéeroso vecchione, ma i Marescotti
Ridette ai venti, e verso il mar di sopra , Della sua nave rivoltò la prua,