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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   434 ANNALI
   che con tatti i lisci ed i belletti moderni le tanto raffinate cose de' materialisti non consegniscono. Ed ecco perchè fossero in tanto pregio, e presso qualcuno anche oggi siano le sacre immagini di Maria Vergine dipinte da Lippo Dalmasio; avendo saputo egli più d' ogni altro dar loro un' aria così santa e divota, cbe venne anche egli, come il maestro Vitale, comunemente detto Lippo dalle Madonne: non riputandosi uom di garbo e compito chi una Madonna del Dalmasio a possedere non fosse giunto. Una di queste, che vedevasi nel seicento esposta in Roma nella Rotonda, dicono che quella fosse che il gran Pontefice Gregorio XIII. di gloriosa memoria teneva sempre in sua camera per divozione particolare. E Monsignor Segni Maggiordomo d'Innocenzo X. tenevasi carissima un'altra Madonna del Dalmasio. Al pio sentimento d'uomini divoti nulla discorda la perizia dell' eccellentissimo artista Guido Reni, solito a dire trovar egli nelle Madonne di Lippo un certo che di sovrumano , che gli faceva pensare venir mosso il pennello di lui più che da forza di uman sapere, da un occulto dono infuso; sapendo egli far vedere in quelle idee una santità, una modestia, una purità, una gravità cbe qualsiasi eccellente moderno, con tutti gli studii e gli sforzi del mondo non avea mai saputo in una faccia esprìmere. Ma Lippo, sant'uomo, mostrava colla mano quell' immagine che portava impressa nel cuore. E fattosi poi religioso, e vestito l'abito dei PP. Carmelitani in san Martino, non volle dipingere più che per propria divozione e senza premio, donando le sue immagini sacre, le quali furono per la più parte di Madonne , cui si vogliono aggiungere pochi Crocifissi, alcuni Apostoli, san Sisto Papa, san Benedetto Abate, e parecchi fatti della vita di san-t* Elia Profeta. Il Vasari, il Bucci, il Zante, il Ca-vazzone, il Baldi, il Montalbani ed il Masini, tutti parlano del Dalmasio bolognese con parole di lode come frescante, ed il Malvasia soggiunge ch'egli fu il più antico fra quanti in Bologna dipinsero-ad olio,