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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 433
   abbiezione adulatoria, nella meschina foggia di complimenti evirati.
   Da Padova trasse origine una famiglia distinta in Bologna, che ha dato alla patria novella un Beato ed uno scrittore ed artista di non lieve merito: intendo parlare della famiglia Morbioli, dalla quale nacque il B. Lodovico, morto nel 1485 ed Antonio letterato e miniatore , la cui morte non è segnata dagli scrittori biografici. Questi compose un libro sul nobile dono della spada o meglio stocco benedetto, che Nicolò V. Pontefice donò al cavaliere Lodovico Bentivoglio, e che si conserva di presente presso l'illustre Conte e Senatore Filippo, florido Tamo dell'antica e bella pianta bentivolesca. Il libro composto dal Morbioli sul detto argomento, va ricco ed adorno di arabeschi, di stemmi e di figure ; e fu presentato al possessore dello stocco volgendo l'anno 1464: e del 1690 venne poi pubblicato dal Bergamori e dedicato al Conte Girolamo Senator Bentivoglio. L'originale del Morbioli contiene de' versi binati volgari endecasillabi al Conte e Cavalier Lodovico, e una latina descrizione ed nna epigrafe d'intitolazione e di sommissione del-* l'autore al magnifico Bentivoglio, benemerito della patria, delle lettere e delle arti cavalleresche e civili. Nel volume stampato vi ha poi un intaglio in legno rappresentante Nicolò V. Pontefice che porge
   10 stocco al cavaliere ; indi viene il discorso che pronunziò il Cardinal Bessarione nell' atto del conferimento, e nella iniziale dell'Orazione è conserto
   11 ritratto del Morbioli autore dei versi e dell'insigne manoscritto. Altre cose stanno inserite nel volume appartenenti a Bologna più che ad altro ; ed in fine si legge una volgar narrazione del Morbioli di tutti i meriti di Lodovico e della casa Bentivoglio predetta.
   Lippo di Giovanni di Filippo Piatesi, fu letterato elio fioriva del 1474 > nel quale anno Benedetto Morandi ( onde abbiamo parlato ) gli trasmise alla villa dì san Venanzio un suo libro sopra la miseria