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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   3?6 ANNALI
   anche per giurisdizione temporale. Il Quadrio ed il Crescimbeni fanno le lodi del Benandrei, chiamandolo poeta preclaro ; nato barbiere come il Burchiello, ma non famoso ed originale come Ini. Narra l'Orlandi come nel Codice Isoldiano si veggano suoi componimenti; e sono quelli per l'appunto che il Crescimbeni ha riportati nella sna storia poetica.
   Ora d' nn Cronista, che fu Iacopo Bianchetti. Questi fioriva nel 1891; nel quale tempo era stipendiato dal Comune di Bologna coli' obbligo di tener raccolta dei diritti e delle cose spettanti a Bologna stessa. Scrisse costui una Cronaca che, tranne quella di Pier Cantinelli anteriore a Guido Ghisilieri, a Guido Guinicelli ed agli maestri di Dante, è la più antica fra quante ne scrissero i bolognesi. L'instancabile Muratori nella sua raccolta di scrittori delle cose italiche riporta l'opera del Bianchetti (che ad altri della famiglia giovò molto pel proseguimento); e dice del nostro Iacopo: « i4o5 addì i5 Ottobre morì Messer Iacopo Rosso de' Bianchetti, del
   3uale fu gran danno, perchè era stato alla Camera egli Atti più di quarant' anni, ed erane stato legittimo e ginsto governatore, e sapeva tutto quell'officio, e serviva a tutti con dolcezza, ed era uomo di buona condizione e di dolce natura, n L'originale di essa Cronaca, ritiensi perduto dopo l'epoca del Muratori, più non trovandosi nel pubblico Archivio dove fu nel secolo scorso, a detto del Mazzuchelli: bensì nell'Archivio si vede il ritratto di lui, inginocchiato davanti un' immagine di Nostra Donna Annunziata dall' Apgelo.
   Scrittore sacro fu Giovanni Bolognini di France* sco, nato di famiglia distinta, che abitava non lungi da san Giovanni in Monte e da santo Stefano, in quel palazzo dove si raccoglie di presente la nobile Società del Casino. — Giovanni ebbe nove figliuoli: Lodovico leggista celebre, scolaro del Tartagni, ed uno de'primi luminari della Sapienza felsinea ^Taddeo che fu Senatore; Nicolò Dottor di Legge, poi Frate Gesuato morto in concetto di santità, e ascrìtto