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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   3?6 ANNALI
   di Raghinardo Bonetti fu cittadino ed abitante di Imola: studiò fra noi medicina, si laureò probabilmente nel 1428, e fu, l'anno dopo, Vice-Rettore degli scolari artisti, a quanto ne dice 1' Alidosi. Del 38 insegnava medicina, e del 40 filosofia morale nei dì festivi straordinarii. E perchè meritò bene della pubblica salute in Bologna, sicché Benedetto Morandi nelle lodi della città nostra 1' appellava più che uomo un iddio ; così addivenne che nel-l'anno 1441, venisse fatto dal Senato, in una a tutta la sua famiglia , nobile cittadino bolognese, con diritto perciò di salire ad onorificenza di cariche ed alle prime magistrature che solo spettavano ai nobili. Che fosse di lui, dove esercitasse l'arte sua, che incarichi pubblici sostenesse il Baverio fino al 1447 non potremmo dire con sicurezza, poiché non ne fanno menzione nè i rotoli del pubblico Studio, nè i registri ed i cataloghi de'maestrati di Bologna. Solo sappiamo ohe volgendo il >44? > che fu il primo anno del pontificato di Nicolò V., passò a Roma il Baverio , medico del Papa : indubitata prova di suo valore e di sua fama chiarissima. Otto anni stette a corte; tanti appunto quanti ne visse in trono Nicolò ; nell' ultima malattia del quale stavasi ad assistenza del Gerarca non pure il Bave-rio, ma Bernardo Garzoni pur anche; quel Garzóni che fu padre del famoso Giovanni lo storico. Molto accetto a quel Papa fu il Bonetti ; e ne dà fede l'aver dichiarato esente così lui come i suoi figliuoli dal pagar dazio o gabella nella città di Bologna.—» Morto Nicolò Pontefice, ritornò Baverio alla sua patria adottiva sul picciol Reno, esercitando come pratico e siedendo in cattedra maestro e capo-scuola, tanto la mattina nei giorni ordinari, quanto nei giorni di vacanza. E insegnò quindi per ventiquattro anni continui come aver cura d' ogni male che a medico fisico appartenga conoscere e combattere: nella qual parte d'insegnamento fu il Bonetti infaticabile, e valse tant'oro. Del quale suo merito andò posi lieto e riconoscente il Senato, che gli assegnò