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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 37i
   „ La fama di Bartolommeo Saliceti nel corso di non pochi secoli mantenuta viva dalla eccellenza di tante sue opere di civile giurisprudenza, non potrà in vero acquistare maggiore splendore per questi brevi cenni della sua vita, Tuttavolta non li crediamo del tutto inutili per chi arrivi a ravvisarvi entro un gran principio di politica ragione profes-< sato dai nostri maggiori. I quali per sospingere la gioventù ad intendere alle secure discipline, e per tal guisa renderla profittevole alla patria, onoravano con segni di pubblica riverenza e trasceglievano ai più importanti ministeri della Repubblica non certi audaci faccendieri stoltamente dal volgo appellati dotti senza conoscere ove la loro dottrina avesse seggio , ma que' tali, che cogli scritti davano indubitata prova della potenza del loro ingegno. „
   Un altro dei Saliceti illustri fu Giacomo} che nacque dal sullodato Bartolommeo, che fu erudito in legge alla famosa scuola del padre, dal quale ricevette la laurea dottorale l'anno i38o, e nello stesso anno fu aggregato al Collegio de'Dottori. Allo Studio nostro però non prese a leggere che più tardi , perchè frattanto andò fuori alle magistrature , essendo stato nel l384 Podestà d'Imola, con molto gradimento di questa città, e con molto onor suo. Sette anni dopo la laurea si diede a leggere l'Infor-ziato nella nostra Sapienza, e durò due anni nel nobilissimo magistero. Dopo il qual tempo , cioè dal i388 al 98 pare senza dubbio che stesse lettore in Padova e in altri luoghi fuor di patria, essendo certo che Bartolommeo co'suoi figliuoli sostennero il bando all' epoca difficile dei Visconti, nè più ritornarono alla patria fuorché nello scorcio del secolo. E difatto soltanto del 1399 si vedono padre e figlio descritti coi rispettivi titoli di lettura nei rotoli dello Studio. Ma suscitati nuovi tumulti nella città, vennero nuovamente sbanditi, nè ritornarono a ripatriare che del i4o3; e nel, susseguente anno padre e figlio ripigliarono le loro lezioni, nè più Giacomo si partì di Bologna che per pubblici negozi ;