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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   37i
   «a compagni alcuni altri dottori dello Studio bolognese, proferì un giudicamento di tanta dirittura, che non lasciò luogo ad opposizione qualsiasi. Quasi nello stesso mentre giunse ancora il Saliceti a fermare pace durabile fra i bolognesi ed Astorre Manfredi , il che gli procacciò mostre delia più viva riconoscenza da parte di tutti i suoi concittadini.— Cominciando i movimenti guerreschi di Giovanni Galeazzo Visconti a dare alcun travaglio ai bolognesi, gli Anziani del Comune divisarono di avviare ad Urbano un nunzio per disporlo a sostenerli contro un sì potente. A tale ambascieria fu scelto il Saliceti, unendovi Petrone de' Preti, altro dottor di leggi. Per questi soccorsi, e per altri buoni provvedimenti che i bolognesi posero in opera, la città fu messa in punto di resistere ad un assalto, se il Visconti anche all'inaspettata avesse tentato di combatterla. Tali disposizioni indussero il Visconti ad usare altri mezzi per rendersi padrone di Bologna. La via a raggiugnere quello scopo si fu di trovare alquanti aderenti entro la stessa città , e di fornirli di molta copia di danaro, affinchè accostandosi le schiere di Giovanni Galeazzo la facessero andare a rumore, ed in que' trambusti gli venissero aperte le porte. Fu facile alla vista dell' oro il piegar molti a favorirlo ; ma era stato ordinato dallo stesso Visconti di stringere con ogni arte il Saliceti a parteggiare per lui. Conciossiachè ei teneva per fermo che se un uomo così altamente riputato Si fosse mostrato suo parziale, gran numero di bolognesi ne avrebbe seguito l'esempio, e per tal modo egli sarebbe venuto alla signoria della città. Niuno ardì proferire danaro al Saliceti per farlo aderire ai disegni del Visconti ; ad altre malizie si ricorse per pur vedere di accalappiarlo. Il popolo a gran ragioni si querelava di certe angherie, che gli erano State imposte dai reggitori del Comune. Il Saliceti aveva parlato a prò de' cittadini, ma non era staro punto ascoltato. Si volle far credere al medesimo che Giovanni Galeazzo aspirasse al dominio di Bologna AnnaU Boi. T. F. 43