BOLOGNESI 37i
della Cancelleria Senatoria. Fatto cittadino eccolo entrare alle magistrature. Nel i44* eccolo .Giudico al Foro de'Mercanti, pel tempo stesso che leggeva nello Studio l'Infondato, poi il libro de' Feudi, quindi ad un.tempo l'uno e. l'altro, con gran sen-no, molta dottrina, acuta critica, novità d'erudizione , eloquenza straordinaria, e concorso infinito di ascoltatori e discepoli. Dell' anno poi i463, comparisce lettore con Antonio anche il figlinolo Giovanni, che del 1^60, secondo l'Alidosi, laureato si era. Antonio fu degli Anziani, come cittadino nobile ; fu scrittore ed ampliatore di varie. previsioni del Foro de' Mercanti, perchè letterato stimabile e pratico molto dei pubblici affari ; fu possidente per desiderio del Consiglio che vplevalo pura stabilmente dimorante in patria. Alla quali sollecitudini del Consiglio volle mostrar gratitudine, oot-l'indirizzare all'Università bolognese la sua gran-d'opera della riordinazione dellq materie Feudali, pregando nel proemio di essa gli studiosi di Giurisprudenza a presentare all' Imperatore Sigismondo que'libri, acciocché con imperiale autorità potessero pubblicamente leggersi e spiegarsi. E tale opera mi-gliorò con alcune aggiunte frammiste, a quelle del Colombino , contrassegnando colle , iniziali di ciascuno quelle che ad ognun di loro appartenevano. Il Cardinal Bessarione ed Angelo Reatino furono i revisori dell'opera, la quale venne; trovata degnissima dell' approvazione imperiale, e fu dichiarata degna ancora di pubblicazione e di far testo in Bologna nell'Archiginnasio, ed in altri pur: anche. E in mezzo a tante occupazioni, uomo ,com*era: indefesso, trattò .molte; cause come avvpcato, a benefizio di Pi;atovecchio e; del Casentino e di Poppi, o d'altri luoghi di Toscana, non potendo dimenticare l'amore che stringevalo a quel paese onde, tratto aveva 1'origine. Difese i diritti di parecchi castelli del Casentino, dove Bernardo de'Medici e Neri di Gino Capponi andar dovevano commissari; sostenne la Repubblica fiorentina contro il Conte di Poppi