BOLOGNESI
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Ora d' nn Pepoli, che fu Abate di Nonantola ; ed ebbe nome Giovan Galeazzo. Nel j4o5 consegui egli dal Pontefice Innocenzo VII, una tale dignità; e vi fu poi confermato da Papà Gregorio duodecimo. Tennela il Pepoli per lo spazio di quarantaquattro, anni, poiché morì in essa carica distinta l'8 di Maggio i449* Forò quando morte lo colse ei ritrovatasi in Bologna, dove leggeva straordinariamente i Decreti ne' giorni festivi, avendo colà un vice abate che ne teneva lo veci : il quale ufficio di maestro in Bologna è cosa certa, come risulta da un Breve di Gregorio duodecimo, e dal Trattato degli Uoqiini illustri di Bologna di Bartolommeo Galeotti, e dalla Corona della Nobiltà d'Italia di Giampietro de'Crescenzi. Il Pepoli compilò due volumi di Letture sopra de'Sacri Canoni, che rimasero manoscritti presso i congiunti di lui.
Un altro Pepoli insigne fu Guido Seniore , che fioriva all'incirca nel i4ao, e faceva sonetti colla coda, di fattura discreta. Guido era figliuolo del Conte Giovanni, e nipote del gran Taddeo signore di Bologna. Fino dal i4o3 era laureato in ambe le leggi : poi del cinque acclamato frai più prodi capitani di sua patria, e frai più diserti oratori. Nel quale ufficio valendo molto, andò a Papa Innocenzo VII. in Viterbo per invitarlo ad abitazione in Bologna, essendo Roma tumultuante, ed in preda a mille flagelli. Altre ambascierie sostenne alle corti di vari Principi, distinguendosi molto per senno e per accorgimento. Alla fine mancò nel i433 , dopo essere stato per un biennio frai venti Consiglieri eletti da Papa Eugenio IV. che cambiò in loro e il numero de' sedici ed il grado che avevano di Riformatori.
Un Religioso de' Minori Osservanti, un dotto in Canonica, un insigne bolognese fu Frate Francesco Piazza , onde veniamo adesso a ragionar brevemente. Applicò egli con grandissimo profitto allo studio delle leggi, e particolarmente alla canonica, dando premio di consolazione al genitor suo Matteo