3?6
ANNALI
pubblicamente l'Avvocazione, avendo fra'suoi clieoti à Padri Conventuali di san Francesco nell'anno i45o. E dopo quattr'anni, mentr'era Legato di Bologna il Cardinal Bessarione , volendosi riformar gli Statuti della patria, Melchior da Moglio con Gozzadini Scipione , e coki parecchi altri leggisti di bella fama, condussero l'opera della riforma con molta prudenza, e con senno antiveggente e raro. Infine, essendo Melchiorre Gonfalonier di Giustizia nel 1456, morì in brev'ora, forse di veleno, come lasciò scritto il Borselli nella sua Cronaca. Concorsero ad onorare i suoi funerali tutti i reggimenti della patria, il clero secolare e regolare, nonché le temporali compagnie della città, nella quale per tutto il giorno stettero chiuse le botteghe a segnale di lutto. Ei fu sepolto nella Chiesa di san Francesco, e lasciò diverse letture sui Decretali , continuando quelle del Poggio cui fu successore nella cattedra come nella fama. Il Negri, il Fontana, il Bumaldi, l'Orlandi, il Dolfi, 1' Alidosi , il Fantuzzi , e parecchi altri fecero parola di Melchiorre, e tutti ne dissero quel tanto che degli uomini saggi e dabbene si debbe dire dai biografi per obbligo di giustizia.
Nè passeremo in silenzio Frate Angelo Novelli Domenicano, Inquisitor Generale nel i4&5, essendo già da cinque anni aggregato al nostro Collegio dei Dottori Teologi. L-' Altamura nella Biblioteca domenicana lo disse uomo celebre, erudito, acuto; e maraviglilo nelle dispute. Il Burzio pure ne parlò, e l'Ughelli, e il Coletti, ed altri parecchi, e tutti convennero nell' asserire come Frate Angelo fosse autore delle Esposizioni sul quarto libro delle Sentenze. Dove, quando, e come finisse non è certo: basti che per noi non sia stato negletto, e che la giustizia e 1' amor di patria non abbiano ad apporoi nota di trascurati o d'indolenti scrittori.
E da insigni regolari passando a laici, diremo del dottor Vincenzo Paleotti, uomo di lettere e di scienza ad un' ora. Egli fu laureato nel Jus civile in sull'entrare del 1446; e dopo cinque anni ottenne