BOLOGNESI
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lei ì444> ® n® aveva di stipendio annualo quattro-, cento lire. Sótto il pontificato di Eugenio IV. andò Pretore o Podestà a Borgo san Sepolcro; e più. volte per la patria fu incaricato di ambascierie a varii Principi, cioè a Calisto III. Papa, a Nicolò Tron Doge di Venezia, e ad altri cospicui dominatori nell'italiana Penisola. In patria dimorando, oltre le varie magistrature che occupò più volte, fu creato Senatore nel entrò poi Gonfaloniere nel i4?o
nel 7*, nel 75 e nel 79 \ e nel pubblico Consiglio potè moltissimo col senno e colla rettitudine del, cuore. Ma l'incarico più splendido che a lui toccò fa del i454» allorquando il Cardinal Bessarione Legato di Bologna, il Qonfalonier di Giustizia, gli Anziani, il Senato, e tutti delle primarie Magistra-. tare si accinsero a riformare gli Statuti della nostra^ eittà : nel qnal tempo protestarono ( come riporta il Monterenzi ) di affidare la cosa , per sicurezza e fortuna massima della Repubblica, a prudentissimi ed espertissimi uomini nel Diritto, cioè a dire il Correttore della Società de' Notari di Bologna , il chiaro cavaliere ed egregio dottor di leggi Scipione Gozzadini, il circospetto dottor di leggi Gasparo Hinghieri, il cospicuo interprete d'ambi i Diritti Melchior da Mogi io, lo spettabile Dionisio de Castelli, gli esperti Procuratori Bernardino de'Muletti, Signorino degli Orsi e Cesare Panzacchi, i quali tutti condussero la bisogna ad ottimo fine. E qui finiremo le parole intorno a T n J' ~~
carissimo a Lionello da Este Marchese di Ferrara tl che a lui ed a' suoi discendenti concedette privilegi in buon dato.
Ora verremo ad altra distinta famiglia, onde più volte avremo a parlare con molta lode in queste pagine nostre ; intendo la famiglia dei Grassi. — Antonio, del quale cade in acconcio il parlare di presente, nacque di Giacomo , e fu Canonico di sant' Antonio di Savena fuor delle mura, che al tempo di Sisto IV. era chiesa collegiata , ma che
Visando che fu egli Senator