bolognesi
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del Comune di Bologna, trovasi notato nel i4o5 il Giovanetti frai lettori di astrologia nello Studio nostro; poi del 1410 fra quelli di medicina, che fu la principale occupazione di lui, benchérsi esercitasse ancora nel fare oroscopi, almanacchi e predizioni secondo la costumanza de'tempi. Il Cardinal Piccolomfni che fu poi Pio II., stimando altamente il nostro Pietro, lo chiamò a Siena perchè insegnasse filosofia, e gli affidò l'educazione di Francesco Todeschini, suo nipote ex sorore, che fu Pontefice pur esso col nome di Pio III. — Del i438 e del 39 era ancora in Siena alla lettura di filosofia e di medicina, siccome attesta il famoso Francesco filelfo, che Colà si trovava a que'tempi ed era amico del nostro Pietro Giovanetti. Ed esso Filelfo non solò gli dà lode come ad uomo dottissimo, ma ben anche come ad onesto e fedele amico; impera ciocché essendosi recato a Siena un sicario per uccidere il Filelfo ed avendone chiesto notizia al Giovanetti, questi, che sospettò ciò che l'indegno cercava, fu sollecito di avvertir l'amico della cosa; ed il Filelfo la scampò mercè del collega, cui rese grazie in persona, e cui diede lode in una lettera latina ad Enea Silvio Piccolomini, facendogli aperta la trama e l'esito deli' iniquo attentato. — Non molto dòpo nn cotal tempo ritornò da Siena alla patria, dove non solo fu in molta stima di tutti i letterati, ma appresso ogni ordine di persone in grandissimo con* cetto per prudenza, attività e zelo a mantener la pace frai cittadini essendo degli Anziani e de'sedici Riformatori dello Stato. Il quale amor della pace raccomandò al capo-partito Battista Canetoli, perchè si componesse in concordia coi Bentivoglio: poi. trapassò a miglior vita il 6 Settembre del i443*
Nel Chiostro di san Martino, già de'PP. Carmelitani , nel braccio destro all' entrarvi per la porta del Convento fu murata un'epigrafe a Pietro a ad altri de'Giovanetti, la quale venne intagliata in caratteri volgarmente nomati gotici, dimostranti lo. parole che seguono: t
Annal.Bol.T.V. 38