bolognesi
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d'impero; facendogli sgabello, per salire ardimentoso più elevato ed ampio seggio, per venir fatto He della Romagna, della Marca e dell' Umbria, come proponeva al Sacro Collegio Alessandro Papa. Il Valentino, per poter giungere a tanto, trovava impedimento nella porpora cardinalizia, ed egli la spogliò, per indossar la regale. Lodovico o Luigi di Francia gli avea promesso armati pe' suoi divisa-menti ; e non appena il Ducato di Milano cadde in potere de' francesi, il detto Valentino ottenne da Luigi trecento lance con Ivo d'Allegre, e quattromila Svizzeri guidati dal balivo di Digione. Altre genti v'aggiunse; di guisa che mosse di Lombardia con dodicimila uomini, ed entrò nel bolognese (come abbiam veduto) verso il declinare dell' anno scorso, e fu ancora a Bologna, di dove poi mosse per 1' Emilia più orientale, pigliando Imola, e quindi la rócca di questa città ; dopo di che ( nell' anno di che rechiamo le memorie) passò all' assedio di Forlì, che Caterina Sforza vigorosamente difese. Però lo perdette; ed allora si ritirò nella cittadella, che era di complicata e forte costruzione, e tutta piena di luoghi da ritirarsi dall'uno nell'altro. Imperciocché da essa cittadella, passavasi con ponte levatoio alla ròcca, sopra largo fòsso. E la ròcca era partita in tre parti, ed ogni parte era divisa con fòssi e con acqua dall' altra parte ; e con ponti da quel luogo a quell' altro si passava. Il Duca battè con 1' artiglieria una di quelle parti della ròcca , ed aperse porzione del muro : ma messer Giovanni da Casale, ch'era preposto a quella guardia, non pensò di difendere l'apertura, e invece l'abbandonò per ritirarsi negli altri luoghi ; talché entrate le genti del Duca senza contrasto in quella parte, in un subito la presero tutta, e diventarono signori dei ponti che andavano dall' un membro all' altro. Caterina intrepida montò in cima della torre , che sola le rimaneva da disputare ai nemici. Ma troppo addentro nella ròcca eran questi; sicché pigliando l'intero luogo, e facendo strage de' difensori, ebbero Annal. Boi. T. V. 34