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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   procelle, ora ohe i Borgia spandevansi padroni in tante terre d'Italia: e peggiori ne antivedeva Giovanni Bentivoglio, perchè troppo grande per venir sostenuto nell' amicizia de' maggiori, cni la dominazione assoluta stava troppo in cuore, e troppo in cima de' pensieri.
   ANNO DI CRISTO 1800*
   Prima che finisse l'anno, onde abbiamo già narrate le memorie, Luigi di Francia lasciò l'Italia ed a Lione ritornò. —¦ Intanto gli odi erano sottentrati alle passaggiere speranze di lui. L'insolenza de'francesi, il calpestamento di tutte le istituzioni nazionali , lo spregio de' costumi italiani, il sopraccarico delle imposte, il disordine nell'amministrazione rendevano intollerabile il giogo forestiero. Fu fatto consapevole Lodovico Sforza del malumore universale, e del vivo desiderio che di lui avevano i sudditi. Trovavasi ai confini degli Svizzeri con pingue tesoro ; gli si offeriva una gioventù valorosa e irrequieta, pronta a sposar la causa di chiunque la pagasse. In pochi dì annovera sotto le sue insegne cinquecento cavalli ed ottomila pedoni, e ripone il piede in Lombardia alla loro testa (... Febbraio). Disceso pel Lago di Como, ottiene in balia questa città. La voce di tale invasione fa tumultuare il popolo in Milano, stanco per la sfrenatezza delle soldatesche francesi : il Trivulzio ne teme ; e lasciatovi presidio nel Castello , si ritira prudentemente in Novara , inseguito e minacciato alle spalle dai milanesi fin al Ticino. Ed ecco lo Sforza in Milano, accolto con acclamazioni di gioia : tanto le maggiori oppressioni fanno dimenticar le minori! Parma e Pavia drizzarono il vessillo del biscione: Piacenza e Lodi ne furono impedite dalle armi veneziane: Tortona si sottrasse ai francesi; ma Ivone d'Allegre,