BOLOGNESI
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tempo gli assalita. Parliamo di Baiazette, ohe intimava loro la guerra. Dai monti dell'Albania turca calavano incessantemente truppe ed orde di ladroni a devastare la Dalmazia veneta : i pascià turchi offerivano sostegno a tutti i traditori, che tentavano spogliar Venezia di qualcuna delle sue piazze nel Levante : poco mancò che per tal guisa non conquistassero Corfù. Finalmente si venne a manifeste ostilità: i Turchi assalirono Zara, tutti i mercadanti veneziani stabiliti a Costantinopoli furono messi in catene : Soander pascià, sangiacoo di Bosnia passò l'Isonzo ( 29 Settembre ) con settemila cavai leggieri , saccheggiò tutta la ricca pianura che si distende tra questo fiume e il Tagliamento all'estremità dell'Adriatico , e riempì ogni cosa di terrore insino alle lagune di Venezia. Assaltati i Veneziani da un nemico tanto terribile, contro cui ebbero a sostenere accanita guerra per sette anni, arrischiar non voi' lero di sostenerne un' altra contro i francesi. Ecco il perchè aveano sottoscritto in Blois un Trattato con Luigi XII., e con esso lui collegaronsi contro Lodovico Sforza. Al Re di Francia la conquista del Milanese abbandonarono, a sè Cremona e la Ghiara d' Adda riservavano.
Per Lodovico Sforza niun alleato manifesto anche nell' altra Italia. La repubblica di Firenze, dopo morto il Savonarola, avea veduto succedere nel governo la parte degli arrabbiati a quella àe piagno-niy senza ohe però si mutasse di politica: sempre si difendeva essa contro gli sforzi insidiosi de' Medici , che per ritornarla sotto il giogo si collegavano con tutti i nemici della propria patria : continuava i tentativi pel soggiogamento di Pisa ; ma
Set paura di destar gelosia nei Re di Francia o di psgna non adonava a tale effetto alcuna oste numerosa nè alcuno grande apparecchio di artiglieria: contentavasi di far devastare ogni anno le campagne pisane, lusingandosi di domar la città colla fame. Ed ogni volta che a que' possenti monarchi proteggitori tornava profittevole o pareva politica