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scrisse per risposta: il quale (amico riconciliato col Re di Napoli) cercando distrarre il Francese dal divisamente concepito, inviò lettere a Giovanni Senti--voglio perchè il passaggio allo straniero non consentisse; e lo affidava a disgombrare qualunque incertezza , facendogli considerare com' egli fosse in ferma lega col Re Alfonso aragonese, co' Fiorentini, co'Principi della Romagna; sicché i nemici nonché sostenere, poteva all' uopo rintuzzare e dissolvere. Saldo stesse pertanto, e in suo consiglio securo e riposato; e a ciò gli fosse conforto la Porpora Cardinalizia onde intendeva di vestire il figlio di lui Anton Galeazzo. E la Bolla Spediva ohe nominava il giovine frai Cardinali ove il padre non mutasse di consiglio: altrimenti tutto pel figlio era ito.
Giovanni, piegando ai detti d'Alessandro, volse ogni cura alle difese militari: restaurò i barbacani lungo le mura di Bologna, e queste rinforzò tutte intorno: ne scavò, ne allargò le fòsse, e larga vena di acque vi fece scorrere: le Porte più salde rifece, i ponti e i cancelli più sicuri. Alle entrate di san Felice, di san Mammolò, di Castiglione, di santo Stefano e di san Donato inalzò rivellini. —Le rócche del Contado e le castella afforzò: di palancati e di profonde fòsse le munì : quella d'Argile di quattro forti bastioni.
Nè queste cose furono appieno compiute , che nuovamente il Re francese chiedeva, e con più istanza, il passaggio. Le vicende nostre e di Roma, le sorti dello Stato italico erano a debole partito; Improvvido consiglio sembrò negare il passaggio all' ottavo Carlo : a certo rischio, coi cittadini , si porrebbe Bologna. Le schiere di Lodovico Sforza troppo avevano aumentato 1' esercito di Carlo. Aveva di francesi tremila e seicento uomini d'armi ; arcieri a piedi seimila, altrettanti balestrieri; ottomila fanti, armàti di scoppietti e di spade, ottomila fra Tedeschi e Svizzeri con alabarde e con picche1. Questo fu grande esercito ; ma Lodovico il Moro l'aumentò sino a sessanta mila: immensa aggiuntai