BOLOGNESI
*o3
festeggiassero; così addivenne che anche in questa circostanza uscisse in luce nn sonetto, che Giacomo Poggio diffuse pel primo, perchè l'autore l'ebbe a lui indirizzato con breve epigrafe latina. Ed ecco l'una e l'altro:
Ad praestantem virum Iacóbum de*Podio, in scriben-da cronica summopere diligenti, amici sui sonetwn.
Vìgile essendo sempre e sitibondo A 1' ornamento e a la felicitade Di nostra patria, e ancor tranquillitade Il signor nostro Ser Giovan secondo
De'Bentivoglio , Prìncipe giocondo
Più d'alcun altro in verun*altra etade, Prima ci porse per sua gran bontade Pace e giustizia onde mantiensi il mondo
Molt' anni, eh' ei sedette in principato * Poi o'illustrò d'innumeri edilìzi Ed ornamenti d'eterna memoria.
Ora ci accresce per maggiore ornato Naviglio e porto , santi benefizi, E alla Città di trionfo e di gloria.—
O tu, che scrivi in storia, Ricordati ch'egli è di gran prudenzia, E aopra ciaschedun di molta audenzia.
Ma si passi ad altro.—Pietro de'Medici, rimasto fedele all' alleanza contratta da suo padre con Fer-* dinando Re di Napoli, avea promesso di chiudere