ào8 ANN'ALI
(senza che noto gli fésse) Ercole
Gli storici contemporanei hon fanno parola di veruno strano avvéniménto iti quel congresso di Ferrara o nel tèmpo del medesimo ; ma il Gbitar-dacci ed il Negri narrano terribile attentato, senzt accennarle prove di documento , il quale 1 perciò s'avrà da tioi a ritenere come falsa o non ' piènamente vera tradizione, anziché impugnabile realtà Dicono essi che mentre nèlla Oorte ducale- tratta-vasi della federazione, mentre splendidamente eran date giostrò ; danze, banéhèttiy lo Sforza ( o non tofc accennano il motivo) ordinò a uno scherani» ohe> colto il dèstro, uccidesse Giovanni BendvóglioJ Ma essendó ospite del Duca Ercole, volle prima i Parlo avvertito di ciò, al qual misfatto non seppe l'Estense oppor paròla con Lodovico, nè seppe darne avviio a Giovanni per veruna guisa diretta ; < Sicché invece ne parlò a maniera di racconto col Duca di Mantova, il quale essendo animoso piò che l'Estense, ne fece conscio ben subito Giovanni Bentivoglio , il quale, senz'indugio frapporre, riparava in salvo a Bologna.
Checché ne fosse, o véra o falsa la Cosa, eerto è d'altra parte che la lega si tenne ed ebbe fine, è che Lodovico Sforma; Cof suo! rancori e eolle sue avidità ambiziose fece gran dànno a tutto il paese italiano. lì Regno di Napoli difetto si Vide allora impoverire còme provincia, in mano dei re de'dae mondi: crollò poco dopo il Duciti di Milano e trascinò seco lo stato d'Italia iti trista condizione, e la Penisola divenne il pomo della discordia po' forestieri più pòtenti, i quali non àolo conquistavano i paesi ma li predavano ; e ne dia fede la famosa biblioteca di Pavia che in questa mala circostanza passò a far . bello Parigi delie sue Spoglie ih ise-rande , già tanto celebri: '