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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   119
   an bellissimo carro trionfale, tirato da quattro palafreni bianchi coperti di seta azzurra, su del quale, si assidevano quattro fanciulli seminudi^ ravvolti a maniera di genietti in leggerissimi veli: e per ciascun lato del carro siedeva un uomo di venerabile aspetto, con lunga barba e con eroico vestimento. Il primo de' quattro venerandi sapientissimi uomini rappresentava Platone, il secondo Marco Catone, il terzo Quinto Fabio , il quarto Scipione Nasica. E in cima del carro stava una donna rappresentante la Sapienza, vagamente e riccamente adorna. Seguiva un coro di musicali istrumenti ; poi compariva il Conte Nicolò Rangoni, tutto armato, montando un bravo destriero. Egli indossava una sopravveste azzurra ricamata in oro ed in perle; e in capo portava un elmo con sopra un monte d'oro ardente, ed il motto = Non vi può fortuna. = Staffieri e scudieri, vestiti colla sua divisa lo circondavano e ne porta van gli stemmi : e dietro a lui erano sei squadre di dieci valorosi per ciascheduna; la prima vestita all'italiana, la seconda alla turca, la terza alla francese, la quarta all' alemanna, la quinta all' ungherese, la sesta alla moresca ; tutte però contraddistinte per l'azzurro colore. Erano I principali in esse squadre: Cammillo Volta, Raimondo Malatesti, Corrado da Matellica , il Conte Bò, Annibal Bevilacqua, Giovanni Bentivoglio , e forse altri. Essi entrarono, girarono attorno dello steccato, uscirono da occidente, riducendosi presso il Palazzo e lasciando nello steccato il carro trioni fale. Subitamente entrò la parte verde, che veniva per le clavature. Primi furono sei trombettieri a cavallo, poi il carro trionfale , tirato da quattro palafreni ornati di verde, coi quattro fanciulli seminudi come nel carro degli azzurri, e ad ogni lato un vecchione fortunato, simboleggiando Giulio Cesare, Ottaviano Augusto, Adriano e Metello, A cima del carro era gran palla d'oro con in piò la Fortuna, vestita dì broccato d'oro, ed avente alla fronte Un leggerissimo velo che l'aura mollemente agitava.