BOLOGNESI
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Lorenzo Costa', celebre pittor ferrarese, rappresene ti, sotto una tribuna retta da quattro colonne, Nostra Donna col pargoletto Gesù, seduta in nobilissimo trono, tutta ingenua e candida come a vergine conviensi. Da un lato, appiò della vergine» sta inginocchiato, colle mani giunte, Giovanni Ben*, ti voglio, dall'altro, colle mani pur giunte, Ginevra Sforza sua donna; ella a destra, egli a sinistra. Nel piano poi, in doppia ala , vedonsi le figliuole dal lato della madre, e dal lato dal padre i figliuoli. Il maggiore di questi è Annibale, poi viene Anton Galeazzo, indi Alessandro e in fine Ermete: di quelle icorgesi prima una testa con velo monacale (e sarà 0 Cammilla o Pantasilea); poi vedesi in intera figura Bianca, moglie del Conte Nicolò Rangoni, oui viene appresso Francesca, la feroce vedova di Galeotto Manfredi ; indi si mira Violante che fu donna di* Pandolfo Malatesti ; poi Laura che sposò Giovanni Gonzaga; ed appresso Isotta che venne promessa ad) Ottaviano Riario; ed Eleonora finalmente, che sposò Gilberto Pio. Fra gli accennati ritratti leggesi in un cartello il seguente distico, quasi lo pronunziasse Giovanni :
„ Me patriam et dulces cara cum coniuge natos » Commendo precibus } Virgo Beata tuis.
E sotto al distico leggesi :
1488 Augusti — Laurentius Costa faciebat.
E poiché siamo in sul parlare della gentilizia Cap<< pella de'Bentivoglio, la descriveremo qui brevemen^ te. Un grande arco porge ingresso alla Cappella , ed un'imposta trabeazione che ricorre intorno a tre pareti della medesima, regge i pennacchi, su cui s'innalza un catino semicircolare che vi forma la vòlta. Tre lunette soprastanno al cornicione ; noli' una delle quali è figurata una visione dell'Apocalisse,