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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 1&7
   Città il nostro affetto, phe quegli non scemiamo dal sangue nostro, questa, per la benevolenza iu che si ha da noi, debba seguire, la nostra fortuna giudichiamo. „ — Agostino Barbarigo Doge di Venezia inviò lettere anch' esso agli Anziani e al Gon^ faloniere di giustizia, con loro allegrandosi, della liberazione del Bentivoglio. .
   Andò questi di poi a Parma chiamatovi da Lodovico il Moro, a trattar cose intorno allo Stato di Milano di cui era reggente. Anche il Duca di Ferrara e il Marchese di Mantova a tal uopo vi trassero. Discussi e stabiliti alcuni capi, Giovanni fu creato governatore generale delle genti d'arme del Duca Gian Galeazzo con diciottomila ducati di provvisione. E ad Annibale Bentivoglio, ito col genitore, fu dato condotta di trecento cavalli.
   Gode vasi in Bologna da lungo tempo di tranquilla^ ce la dolcezza, quando improvviso surse un nem-che il bel sereno della concordia intorbidò. Il Bentivoglio, favoreggiato dall' aura di potente fazione, erasi per gradi innalzato alla sovranità della patria ( nulla se non il nome mancavagli di principe): perigliosa impresa; chè ove gli spiriti sono assueti al freno delia repubblica , difficilmentp si adattano a quello di monarchia. Ma Giovanni avea saputo guadagnarsi l'amore del popolo colle feste,, con conviti e spettacoli, avevalo abbagliato collo splendor d'una corte in cui sovente usavano i principi limitrofi, sempremai i cultori delle arti e delle scienze: avea meritato di sua terra coli'ergervi sontuosi edifìci, mantenendola pingue nell' annona ^ dagli insulti de' nemici difesa e liberata. Queste arti e questi benefizi però avean potuto poco sull'animo dei patrizi, nulla sui Malvezzi. La repubblica farsi retaggio d'una famiglia, un concittadino loro signore, i senatori eleggersi da questo, quindi a lui ligi,, anzi obbedienti, nondimeno menomarsene il potere, accrescerne la pompa, cangiati gli usi, lo statuto violato, l'orgoglio di Ginevra, le sfrenate libidini de' figli, dicevano i Malvezzi concitati da invidia, Annal.Bol.T.V. 18