BOLOGNESI 457
Zenwfabri due torce, Rartolommeo Marescalchi dae scatole di confettare ; Rizzo Dadi, Carlo Malvezzi, i fratelli Delfi, Antonio Volta, Paris Vascelli, Fab-brizio Beocari e Paolo Conti regalarono tante paia di vecchi capponi da farne ingombro H più ampio cortile. I Dazieri soli ne reoarono otto paia con tran* tadue di galline; ed i fratelli Dolfi suddetti aggiun-seco ai capponi otto capretti ed ottanta polii ; e eette capretti mandò l'Abate Monzoni. Alle qual} cose s.i aggiunsero colombi e uova a centinaia. Oltre di che Giambattista dell'Otto regalò due portiere d'arazzo , e le suore di sant' Orsola una tovaglia finissima, e Marco lanaiuolo due altre. Galeazzo Mar resootti , amicissimo di Santi, gli mandò quattro carra di grossa legna, e Giorgio Pascili sei. E ciambelle e melarance a centinaia. E finalmente la congregazione delle Orsolioe mandò un immenso cestone di zuccherini sceltissimi : cose rare e di gran prezzo a quo' tempi , ne'quali era poca la coltivazione dello zucchero, e in cui questo genere di lussò, esclusivo quasi della Sicilia, costava cinque cotanti di quel che ora si paga.
E più importanti a conoscersi saranno i doni che le Compagnie delle Arti, in relazione del proprio esercizio, vollero fare agli sposi. La Compagnia de' Cambiatori offerse cento ducati d' oro ; quella de' Fabbri otto pavoni, ed una coltelliera con ventisei coltelli adorni d'argento dorato; nonché due tazze d' argento, cento lire di moneta e tutto il ferro ohe s'adoprò nella festa, per la moneta di lire quattrocentotre. La Compagnia de'Notai diede centocinquanta ducati ; quella de' Falegnami diede trecento opere pei lavori della festa e venti ducati d'oro ; quella de' Brentatori dieci corbe di vino ; quella delle quattro Arti unite, cioè probabilmente orefici, argentieri, gioiellieri e niellatoli fecer dono di trenta paniere inargentate, intagliate in metallo da lavoro, e cinquanta bastoni da scalco; la Compagnia de'Muratori, dodici ducati d'oro; quella della liana una pezza di panno