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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   abbia tratta la notizia da qualche libro contemporaneo, o cbe l'abbia letta in quel primo informe libro de' battezzati,. il quale ancora si conserva nella nostra Metropolitana, a porger fede della inesattezza e del disordine, onde a metà del quintodecimo secolo tenevast un tal Catalogo di grave momento. — E tre giorni appresso giunse lettera de'Fiorentini al Senato, nella quale davasi avviso della pace seguita fra la Repubblica Fiorentina , il Re di Napoli, il Dominio Veneto ed il Ducato Milanese. Ed ai corrieri il Senato di Bologna donò magnifico vestito di scarlatto, collo stemma di Firenze ; nel tempo stesso che ordinò solenni feste e pubbliche allegrezze per celebrar la memoria d'un tanto fausto avvenimento.
   Frattanto venne avviso al Senato ( 36 Aprile ) come Giacomo di Nicolò Piccinino sembrava disposto a voler passare colle sue genti di ventura ai danni della Provincia Felsinea, per vendicare la presa del fra tei suo Francesco. 11 che saputo dal Senato, mandò ambasciatore a Milano Nicolò Poeti, Lodovico Caccialupi a Firenze, Virgilio Malvezzi a Venezia, e Giacomo Ingrati a Roma, per intendere, come e da chi mandato fosse il Piccinino a' danni di Bologna. Gli ambasciatori ritornarono con risposte simili, cioè che Giacomo Piccinino non istava al servigio di nessuno : per la qual cosa provvedessero ai casi loro con molta prudenza, affine di non aversi a pentire di soverchio indugio.—E i Bolognesi raddoppiaron le guardie e le munizioni, e così si posero alle difese eoa antiveggenza lodevole.
   Essendo pace fra Bologna e le Città maggiori d'Italia, ed essendo Sante Bentivoglio giovine fra i ventotto ed i trent'anni, si deliberò di prender donna, e conohiuse matrimonio con Ginevra figliuola naturale di Alessandro Sforza Signor di Pesaro e fratello del Duca Francesco di Milano; la qual Ginevra, fanciulla allora di dodici anni, era già lodata per bellezza quasi di donna, e per ingegno