BOLOGNESI 457
degli Anziani, come fra il Senato felsineo ed il DucaBorso era seguito aecordo cbe niun Bolognese, né Ferrarese fosse tenuto a pagare alcun dazio, nè bolletta veruna, nè patto nell' andare dall' uno all'altro Stato, perchè fra Bologna e Ferrera esisteva piena concordia, e quasi direbbesi fratellanza.
Nel qual tempo di amicizia tra Bologna e gli Estensi, ritenendo il Senato nostro, che ornai dovessero cessare le discordie intestine, e cbe sotto il vessillo de'Pontefici dovesse Felsina riposare dai ripetuti e funestissimi travagli; pensò di rimettere a Convento di Monaci 1* edilizio di san Michele in Bosco, ridotto già in Bastia dai Canetoli, ricondu-cendovi gli Olivetani ohe in questo mezzo tempo «ransi ritirati a santa Maria della Misericordia, dove non infuriava ira di parti, e dove 1' ambi* zione de'più forti non poteva, per la bassezza del luogo, alzar giammai propugnacoli.
Ed ecco passare per Bologna un corriere, che recava a Firenze la novella della pace seguita fra il Duca di Milano ed i Veneziani (7 Aprile): e dopo sei giorni pervennero al Senato nostro corrieri , sì dei Veneti, che dello Sforza , i quali davano avviso ufficiale di essa pace avvenuta. E ad essi corrieri i nostri maestrati fecer regalo d' un vestito di scarlatto, collo stemma del rispettivo JBtato cui appartenevano. Di tale pace e concordia fu molta e sincera allegrezza per tutta Bologna., oon che l'amicizia di quelle due potenze era sì intrinseca, che il Doge Francesco Foscari di Venezia, partecipando la cosa agli Anziani di Bologna , li chiama col titolo di Magnifici Padri ed amici ; e lo Sforza si sottoscrive con modi di devozione e di stima rispettosissima.
Nello stesso mese (ao Aprile) fu compiuto di ricostruirsi il Battistero della Cattedrale; e dice il Ghirardacci che la prima creatura che vi fu battezzata fosse Francesca figliuola di Giacomo Quat-tromezzi. Dal che si pare, o che il Ghirardacci Annal. Boi. T. IV, 54