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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   continuamente agitata da venti, e piogge ed intemperie: e spezialmente nel Maggio e nel Giugno, fu il clima stravagantissimo, perchè talvolta era freddo come in Gennàio, talvolta caldo oltre ogni esempio. Ed i venti del Sud e del Nord , soma-vano a contrasto con tal furore, che atterrarono un muro dello Spedale del Terz' Ordine di san Francesco : ed erano così grosse le piogge, mescolate con grandine, che fecero guasto di tutti gli orti fuor di Porta santo Stefano ( ed a Ravone, ed a Camaldoli, e finalmente a Panigale ; nonché di vasti poderi a Pianoaldoli, ai Ronchi della Guardata , all' Olmo, a Massumatico, a san Pietro in Casale ed alla Baricella. —E con più furore imperversando e venti e piogge nel Padovano, atterrarono fino a cinquecento case, allagarono e di-sertaron campagne; e fracassarono a Trebbiato una casa dov' era il Signore di Carpi, che schiacciato vi restò. / ¦
   E in sul finir dell'anno Checoo da Lngo, cittadino bolognese , con Lazzaro dalla Crovara, f Paolo e don Giovanni dalla Baricella, trattarono di dare ad Antonio Fantnzzi ed ai banditi la Porta di Castiglione, e la terra di Medicina. Ma il trattato fu scoperto, i rei venner presi; e i tre secolari appiccati furono, e il prete chiuso per ignominia in una gabbia di ferro, dove di fame ai morì. Poi le fòsse di Medicina vennero scavate più profonde, ed il luogo si fortificò di doppio presi» dio: e coti, posto modo alle minacce, si venne a fine dell'anno.