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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   brani della porpora di Costantino, ohe altro rimaneva fuorché stendere rassegnata le mani alle catene? L'Europa era troppo affaccendata a quei dir al di fuori lo scoprimento d' nn nuovo mondo, al di dentro la riforma del feudalismo} piena di Colombo e di Lutero non potè in avvenire darsi pensiero degli Ottomani.
   Qual trambusto allora sulle rive del Bosforo 1 Furono celebrate sponsalizie di sangue : Costantinopoli , la vedova de' Cesari, cogli occhi pregni di pianto e il viso velato, fu costretta a sottoobet-tersi allo sterminatore de'suoi figli.—Ma ècco in processo di tempo Costantinopoli diventata centro» raggiante del padiglione cantato da Albahir, che ha per pilastri il Caucaso*, il Balcan , il Libano, l'Atlante, inaffiato dal Tigri, dai Danubio, dall' Eufrate, dal Nilo, dinanzi al quale il califato di Bagdad'si china, e che l'islamismo > proclamò sua Roma. i
   In riva al Bosforo, rimpetto a Soutari, presso à santa Sofia, il Conquistatore ha posto la sua sede. Ivi ha inalzato una felva di cupole, di case , di torri, frammiste ad alberi verde-lnoenti, al pino dall' ampio ombrollo, ai cipressi dall'acuta piramide. Là fu deposto lo stendardo di Maometto, il palladio dell' impero ; là il Divano tiene suoi consessi, e il serraglio ordisce sue trame; là -pesano i sultani su trono roso da dispotismo ed anarchia; là sooppiò il fulmine che incenerì i Giannizzeri; là crebbe e declinò la fortuna dell'Impero.
   Questi sucoessi procedettero dalla gran presa di Costantinopoli, dalla caduta dell'impero d'Oriente.» Dèlia qual caduta si dolse cristianità, che non potè impedirla» e;ohe soltanto sospirò. E non è a dire se il Pontefice ne fu colpito di cordoglio, onde gli venne infievolito il vigore ed affrettata la morte. Al qual Pontefice volendo mostrare i Bolognesi sen-timepti di condoglianza , scrissèro lettere e mandarono deputati ossequiosi nelle persone di Gasparo Ringhieri e di Giacomo Sanuti,i quali furono